LOREM IPSUM (…)

Inizia così uno dei testi più famosi al mondo. Si tratta del testo “campione” per eccellenza, utilizzato dai grafici, dai programmatori, dai tipografi e dai redattori per riempire gli spazi testuali vuoti di riviste, giornali, libri o siti Internet, prima che venga inserito un testo pertinente. Può trattarsi di un contenuto fake più o meno lungo che dà all’impaginatore l’idea precisa della dimensione e della quantità di testo che andrà all’interno di una determinata pagina, fisica o virtuale che sia. Dovendo occupare completamente uno spazio ben definito di solito prevede pochissimi punti e ancor meno a capo, per dare al redattore o tipografo in questione l’idea di come apparirà graficamente agli occhi del lettore il testo che deve essere ancora scritto.

Come è facile intuire, lorem ipsum è in latino, ma il testo che segue il famosissimo incipit, è composto da molte parole deformate e inventate, la cui versione più ricorrente recita: “Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisici elit, sed eiusmod tempor incidunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquid ex ea commodi consequat. Quis aute iure reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint obcaecat cupiditat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum.” Lo “scimmiottamento” del latino non è casuale e cela un fine decisamente pragmatico, ovvero l’essere subito riconoscibile come testo senza senso onde evitare che venga confuso con il contenuto reale. Proprio per questo il lorem ipsum non ha bisogno di traduzione e già solo leggendo la prima parola ci si rende conto che non è un testo utilizzabile.

Solitamente inizia con “Lorem ipsum dolor sit amet”, che è parte di uno scritto di Cicerone, riprende il (Do)lorem ipsum (ovvero, lo stesso dolore), dal De finibus bonorum et malorum, ovvero il trattato sul confine tra il bene e il male, un’opera risalente al 45 a.C. Il pezzo del lorem ipsum è rintracciabile nei paragrafi 32 e 33 del libro I.

Viene usato in tipografia come testo “segnaposto” sin dal lontano 1500, ma nessuno si era mai domandato ufficialmente da dove provenisse fino agli anni ’60, anni in cui Richard McClintock, un professore della Virginia, scoprì quasi per caso, dato che stava in effetti inseguendo le origini della parola “consectetur”, che appare appunto nel testo di Cicerone. Una pratica che è durata più dicinque secoli, diventando così un caposaldo dell’industria tipografica internazionale e che si è conservata anche dopol’introduzione della più recente videoimpaginazione.

Altra particolarità del lorem ipsum è che ha totalmente sostituito la precedente pratica dell’etaoin shrdlu, ovvero la tradizionale tecnica per provare le macchine Linotype che consentivano la composizione tipografica automatica, utilizzando in ordine sparso le lettere solitamente più cliccate della tastiera in lingua inglese. La tattica del lorem ipsum è stata preferita perché garantisce un risultato estetico migliore, dal momento che nel corso del tempo il testo è stato cambiato, sempre più a discapito dell’aderenza al testo di Cicerone, alternando parole lunghe a parole corte, proprio per dare un effetto visivo più verosimile. Lorem ipsum…

Alessia Melasecche

alessia.melasecche@libero.it

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