L’EFFETTO FARFALLA

PICCOLE AZIONI, GRANDI CONSEGUENZE

Nel mondo della scienza poche teorie hanno catturato l’immaginazione pubblica come l’effetto farfalla. Questa teoria fu per la prima volta formulata negli anni ‘60 del secolo scorso da Edward Lorenz, un meteorologo e matematico statunitense.
Mentre lavorava su un modello per le previsioni meteorologiche, scoprì che minime variazioni nelle condizioni iniziali potevano condurre a risultati drasticamente differenti nel più lungo termine. Tale scoperta non solo ha dato vita alla teoria del caos ma ha anche aperto nuove strade nella comprensione dei cosiddetti sistemi dinamici complessi (ovvero, sistemi dinamici composti da diversi sottosistemi che interagiscono tra loro, descrivibili analiticamente tramite modelli matematici). “Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?” fu il titolo di una conferenza tenuta da Lorenz nel 1972, e da qui il nome. Altri ritengono che invece sia ispirata da uno dei più celebri racconti fantascientifici di Ray Bradbury: Rumore di tuono del 1952, in cui si immagina che nel futuro, grazie a una macchina del tempo, vengano organizzati dei safari temporali per turisti e in una passata epoca preistorica, quando un escursionista del futuro calpesta una farfalla, provoca una catena di conseguenze spaventose per la storia umana. In ogni caso pare che Lorenz fosse stato anticipato di un decennio da Alan Turing (considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo), il quale in un saggio del 1950 scriveva: «Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l›uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la
sua salvezza.»

L’applicazione pratica dell’effetto farfalla si estende quindi ben oltre l’originaria meteorologia. In economia, ad esempio, aiuta a spiegare come piccole fluttuazioni di mercato possano avere grandi ripercussioni su scala globale, mentre in ecologia, si osserva come piccole modifiche ambientali possano alterare in modo significativo ecosistemi interi.

Ma l’effetto farfalla non è solo un concetto scientifico, ha anche una risonanza filosofica profonda. Da qui la sua popolarità anche tra i non addetti ai lavori, perché può portare a riflessioni sul libero arbitrio, sul destino e sull’interconnessione di tutte le cose. Infatti, vorrebbe mettere in luce come anche le azioni più piccole e apparentemente insignificanti possano avere un impatto notevole, portando così a riflessioni profonde sulla responsabilità individuale e collettiva nelle nostre scelte quotidiane. Ovviamente, proprio per tutte queste possibili implicazioni, l’effetto farfalla non è esente da critiche. Alcuni esperti sostengono che, sebbene teoricamente valido, sia estremamente difficile prevedere come eventi specifici possano influenzare sistemi complessi nella realtà. Inoltre, non tutti gli eventi minori conducono necessariamente a grandi cambiamenti, poiché molti sistemi hanno “meccanismi di reazione” che tendono a stabilizzare le variazioni.

Nonostante queste critiche, l’effetto farfalla continua a essere un principio chiave per comprendere l’imprevedibilità dei sistemi complessi. In un’epoca di crescente consapevolezza globale rappresenta una potente metafora della nostra interconnessione con il mondo che ci circonda e delle conseguenti responsabilità di ognuno, soprattutto se anche le più piccole azioni possono aver e ripercussioni lontane e imprevedibili.

Alessia Melasecche

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