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Musicoterapia

IL PROGETTO DEL SANTA MARIA PER I BIMBI DELLA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE

La musicoterapia per aiutare i bambini prematuri nel percorso di adattamento alla vita, per migliorare la propria condizione di salute, crescita e sviluppo. E’ il progetto “Piccole Musiche”, di Valeria Crescenzi, che l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni sta portando avanti nel reparto di Terapia intensiva neonatale, diretto dalla dottoressa Federica Celi, facente parte del dipartimento materno infantile diretto dal Dott. Leonardo Borrello.

Un progetto nuovo e innovativo che quest’anno ha trovato un suo spazio anche nella Giornata mondiale della prematurità, celebrata anche a Terni il 17 novembre scorso e che ha coinvolto l’intero reparto di neonatologia e pediatria. A presentarlo è stata proprio
la musicista e musicoterapeuta Valeria Crescenzi. “Il progetto della musicoterapia – spiega Crescenzi – viene portato avanti in ospedale grazie al sostegno dell’associazione I Pagliacci di Terni, ed è rivolto in particolare ai bambini prematuri.

Il nostro obiettivo è quello di umanizzare il più possibile il percorso di cura, avvicinando anche, attraverso la musica, i bimbi ai propri genitori, in modo da poter alleggerire questa fase delicata della vita, cercando di favorire in particolare il processo di attaccamento e il bonding.

La musicoterapia in terapia intensiva neonatale, prosegue Crescenzi, parte dall’idea che la musica, il suono, la voce, possano affiancare il bambino durante il percorso di adattamento alla vita e facciano proprio da ponte tra il bimbo e la sua famiglia, anch’essa appena nata.

Portiamo avanti quindi un discorso umanamente meraviglioso e che, naturalmente è accompagnato e sostenuto da studi scientifici, infatti, gli stardard assistenziali europei per la salute del neonato, stanno andando proprio in questa direzione.
Inoltre, i monitoraggi a livello clinico, in questo senso, ci stanno aiutando a capire che la musicoterapia porta sicuramente un miglioramento, a livello di stabilizzazione e benessere”.

Il progetto in corso sui neonati prematuri rappresenta un significativo passo avanti nell’umanizzazione delle cure all’interno della nostra Azienda Ospedaliera. L’impegno della
direzione aziendale è focalizzato su un obiettivo essenziale: far percepire ai genitori di questi piccoli pazienti una vicinanza tangibile, offrendo comfort e il massimo supporto possibile.

Nell’ambito dell’accreditamento istituzionale e della elevazione della qualità dei servizi offerti, stiamo rivolgendo massima attenzione alla umanizzazione delle cure. La nostra missione comprende massima vicinanza e supporto alle famiglie, fornendo un sostegno psicologico mirato e cura sia per l’anima che per il corpo dei genitori coinvolti in percorsi ospedalieri con neonati prematuri. Questo approccio non solo contribuisce al benessere emotivo delle famiglie, ma anche a una migliore qualità complessiva dell’esperienza ospedaliera, rappresentando un impegno concreto nella realizzazione di cure più umane e orientate alle esigenze specifiche di ogni paziente.

Infine il Santa Maria in collaborazione con la USL Umbria 2, persegue un altro importante
progetto di integrazione con il servizio di neuropsichiatria infantile, diretto dal Prof Augusto
Pasini, per la presa in carico precoce dei nati prematuri da parte del fisiatra riabilitatore e
della sua equipe. Il percorso, attivo da circa due anni e realizzato grazie all’impegno e alla
professionalità della Dr.ssa Ludovica Lucarini, ha contribuito a sua volta ad un miglioramento della qualità delle cure dei bambini della Tin.

Dott.ssa Alessandra Ascani
Responsabile SC Formazione Qualità Comunicazione

 

Ma come viene portato avanti il progetto di Musicoterapia in concreto?

“In realtà – prosegue Crescenzi – la musica si crea sul momento, si fa anche insieme ai genitori, ogni incontro è molto delicato e si basa sulla situazione che si presenta di giorno in
giorno, in reparto. Io propongo una serie di strumenti, come ad esempio una piccola cetra, una kalimba, il bastone della pioggia, l’ocean drum e delle catene di sonagli di legno, che poi in base allo stato del bambino e della sua famiglia, vengono utilizzati e a volte anche condivisi, restando vicini all’incubatrice. Propongo inoltre piccole melodie (da qui il nome del progetto “Piccole musiche”) e anche qualche improvvisazione con la voce e il canto, qualche ninna nanna, spesso condivisa anche con la storia dei genitori, per cui diciamo che si affianca, con la musica, la crescita del bimbo, favorendone il benessere e la tranquillità.

In particolare, ho notato che i suoni che di più si adattano a questa situazione sono quelli che richiamano l’acqua, perchè riportano sicuramente alle memorie intrauterine del grembo materno e danno un senso di calma immediata all’ascolto. Insieme ai genitori portiamo avanti queste diverse fasi e devo dire che il legame che si crea è quasi magico e va oltre alla realtà ospedaliera. Le parole non possono spiegare quello che viene condiviso
nella musica. Il nostro obiettivo futuro, è anche poter portare avanti questo progetto fuori dall’ospedale, cercando di seguire i bambini anche in un momento successivo alle dimissioni, ma per questo, dobbiamo ancora lavorare e progettare insieme.”

“Giornate come quella dedicata ai neonati prematuri – spiega la dottoressa Celi – servono a sensibilizzare l’opinione pubblica e le famiglie, in particolare rispetto a questa delicata fase che alcuni bambini si trovano ad affrontare.
Noi lavoriamo sempre più per supportare i genitori e il progetto di musicoterapia è una delle nuove possibilità che mettiamo in campo e su cui il nostro ospedale sta puntando”.

Redazione:
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