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INSIEME CONTRO BULLISMO E CYBERBULLISMO

Lo sport è un importante alleato

Con sempre maggior frequenza assistiamo ad episodi violenti nel mondo degli adolescenti. Il bullismo o cyberbullismo è un preoccupante fenomeno sociale che coinvolge crescenti fasce di giovani. Parliamo di comportamenti aggressivi, violenti sia fisicamente che verbalmente, nei confronti di vittime incapaci di difendersi. Prendere in giro e deridere qualcuno, picchiare un compagno più piccolo, tormentare via chat con messaggi o foto insultanti una ragazza, sono comportamenti gravi che spesso provocano dei danni irreparabili. Il dolore provato da chi subisce una qualsiasi discriminazione è profondo, lascia ferite lunghe da rimarginare. Nella scuola italiana il 25 per cento dei ragazzi lamenta di essere stato bullizzato, nel mondo si stima che siano 246 milioni i bambini e gli adolescenti vittime di una qualche forma di bullismo. Una piaga ancora troppo diffusa, che dalle realtà scolastiche od anche extra scolastiche si è estesa alla rete. Bullismo e cyberbullismo rimangono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. Il bullismo si combatte con una attività congiunta tra famiglie e scuola, avendo come importante alleato lo Sport, uno dei pilastri fondamentali della formazione giovanile. Lo Sport e gli sportivi possono essere uno stimolo positivo per prevenire questi fenomeni, aiutando le vittime ad aprirsi, ad essere più estroverse, ad avere una maggiore sicurezza in sé stesse.

La sana attività sportiva esercita un ruolo fondamentale, per il suo indubbio valore sociale ed educativo. La palestra od un campo sportivo rappresentano l’ambiente ideale dove trasferire valori e corretti modelli comportamentali, dove prevenire e disinnescare i corto circuiti di devianze e cattivi atteggiamenti. E’ fondamentale un nuovo patto sociale tra famiglie, scuola, istituzioni e rete associativa, in cui tutti siano protagonisti attivi e propositivi nel contrastare il bullismo ed il cyberbullismo. La auspicata presenza dello psicologo scolastico, del pedagogista scolastico e dell’educatore sportivo in forma strutturata all’interno della Scuola, dovrebbe aumentare la capacità di ascolto degli adolescenti, rendendo maggiormente efficace la possibilità di intervento. Educare allo sport ha anche una funzione civica, significa formare nuovi cittadini più consapevoli e responsabili, capaci di impegnarsi contro violenza ed esclusione. Un ragazzo che trova passione, amicizia e fiducia attraverso l’attività sportiva, sarà un ragazzo appagato, motivato e sicuro di sé. Non avrà bisogno di trovare “particolari” emozioni in episodi di bullismo o vandalismo, al contrario maturerà rispetto e considerazione per gli altri.  Lo sport quindi come maestro di vita, con i suoi principi e le sue regole, efficace strumento di aggregazione per “fare squadra”, per puntare sulla crescita personale e l’autostima., capace di prevenire e contrastare il bullismo ed il cyberbullismo. Il Comitato Fair Play Umbria, associazione benemerita del Coni, anche quest’anno scolastico proporrà progetti alle scuole della regione, per affrontare questi temi, offrendo percorsi formativi ed avvalendosi di testimonianze di campioni ed uomini di sport. Fair Play significa rispettare le regole e l’avversario, accettare e riconoscere i propri limiti, sapere che i risultati sportivi sono correlati all’impegno profuso. Non abbiamo solo un semplice rispetto delle regole, ma la promozione di valori importanti quali: amicizia, tolleranza, lealtà, la capacità di vivere la sconfitta, in un mondo che ci vuole vincenti ad ogni costo, come prezioso insegnamento di crescita e non come un fallimento.

Stefano Lupi

-Redazione-:
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