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VESPASIANO ANNESANTI

UN LIBRETTISTA A FERENTILLO

Sono in possesso da oltre 20 anni di un numero cospicuo di libretti d’Opera ben 91 pezzi, che erano di proprietà di un ternano, appassionato del Melodramma italiano.

La particolarità di questi libretti è che, spesso, sono datati e citato il teatro della rappresentazione.

Tra gli altri, vi si trovano “Clotilde” melodramma semiserio rappresentato al Nobile Teatro ternano nel 1830 e tra i professori di orchestra si legge il nome di Giulio Briccialdi, come primo ottavino.

Vi è il “Saffo” opera di inaugurazione del Teatro Nuovo di Terni, nel 1849.

Vi si trovano i nomi dei cantanti.

Anche questa è una storia o microstoria della nostra Città, una testimonianza della passione che i nostri concittadini avevano nell’Ottocento per il Melodramma.

Nel riordinare tale materiale, a tratti prezioso, mi sono imbattuta in un libretto “Mohammed ovvero l’Algeria conquistata”, scritto da Vespasiano Annesanti, 1858 -1923, di Ferentillo.

Grande è stato lo stupore nello scoprire che nel Ternano vi fosse un librettista.

Vero è che in quegli anni a Terni trionfava Giuseppe Cerquetelli con il suo “Ettore Fieramosca”, con versi scritti da Vincenzo Cotini di cui non conosco la biografia.

Insomma il melodramma era di casa a Terni.

Vespasiano Annesanti è stato il Segretario Comunale del Comune di Ferentillo, tra Otto e Novecento.

Amante della scrittura, anche creativa, ha una solida cultura umanistica alle spalle e mostra sempre il suo interesse per l’attualità politica. Ha il culto della Patria libera e autonoma da influenze straniere, sulla scia degli uomini del nostro Risorgimento. Appena ventenne scrive una ballata contro il potere temporale dei Papi dedicata al popolo di Ferentillo:

“Il Venti Settembre”
O Compatrioti! Un cantico
oggi sciogliam sul Nera,
esulti ognuno, rallegrisi
che tricolor bandiera
contro il voler del despota
sul Quirinale è ancor.

Annesanti è tra coloro che invocano l’adesione alla Prima Guerra Mondiale per ottenere le terre ancora sotto l’Austria.

“O gente d’Italia
rammenta col Re
che libera ed una
la patria non è.”
Ma veniamo a “Mohammed” ovvero l’Algeria conquistata”.

Non so se il libretto fosse corredato dalla musica. Mi sembrerebbe strano il contrario, ma non ne sono venuta a conoscenza. Viene pubblicato nel mese di agosto 1894 a cura del Regio Stabilimento Tipo-Litografico F. Salvati di Foligno.

Nella pagina di presentazione al lettore, Annesanti cerca di spiegare con umiltà l’intento del libretto.
L’opera -afferma- non ha pretese letterarie ma vuole dimostrare “a quali mezzi inumani si suole ricorrere per signoreggiare i popoli d’Africa sotto pretesto di recar loro la civiltà e quanta avversione da essi giustamente si nutra per la dominazione straniera”.

E aggiunge “spero di meritarmi la benevolenza di coloro ai quali è sacro il nome di Patria libera e indipendente”.
Mohammed, giovane musulmano algerino, è l’eroe buono e coraggioso che combatte una guerra contro i francesi conquistatori.
Il tema della Patria oltraggiata si intreccia ai temi amorosi del tardo Romanticismo italiano.
Notevole, a mio avviso, è l’accusa al colonialismo europeo che cerca di sottomettere altri popoli in nome di ideali fasulli omettendo le ragioni economiche e politiche.
Il messaggio del libretto è di estrema attualità.

Anna Maria Bartolucci

 

 

 

 

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