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E’ scomparso l’artista Teodosio Magnoni, scultore che esplorava lo spazio: le sue opere anche in Umbria

Teodosio Magnoni foto di Viterbonews24

L’artista aveva 87 anni e viveva a Sutri: ha tenuto una mostra antologica a Gubbio, le sue sculture anche a Perugia e Gubbio.

L’artista Teodosio Magnoni, che dopo una prima esperienza di pittore informale si è dedicato alla scultura per esplorare il tema dello spazio, è morto martedì 14 settembre all’età di 87 anni a Sutri (Viterbo). Per diversi anni ha esposto le sue opere e lavorato anche in Umbria.

L’annuncio della scomparsa stato dato dalla moglie Cristina, precisando che per volontà del defunto la commemorazione verrà celebrata in forma privata successivamente al funerale.

Nato a Offanengo (Cremona) nel 1934, Magnoni studiò pittura all’Accademia d’Arte Carrara di Bergamo e mosaico alla Scuola di Ravenna.

Nel 1959, dopo lunghi soggiorni in Svizzera, Spagna e Svezia, si stabilì a Roma dove frequentò intensamente le avanguardie artistiche.

All’inizio degli anni Settanta attuò una ricerca mirata a porre in rilievo non l’occupazione ma lo svuotamento dello spazio: è in questa fase della sua ricerca che avvenne il passaggio dalla pittura alla scultura. Da allora Magnoni si è impegnato nell’elaborazione teorica e nella realizzazione empirica del concetto di trasformazione dello spazio in luogo e della scultura come luogo in sé, accanto a una intensa riflessione sul vuoto significante.

Nel 1954 partecipò al Premio Dalmine. La prima mostra personale avvenne nel 1965 alla galleria ‘La Salita’ a Roma. Partecipò alla Biennale di Venezia (1976, 1978), alla mostra al Karl Ernst Osthaus Museum di Hagen (1978), alla Quadriennale di Roma (1986).

Ha tenuto mostre antologiche al Palazzo dei Consoli di Gubbio (1987), nella città di Venzone (1992), al Centro per l’arte contemporanea di Umbertide (1996), alla Galleria Comunale d’arte di Cesena (2001).

Ha realizzato sculture di grandi dimensioni per il Palazzo della Fao a Roma (1999), per il Museo d’arte contemporanea di Maglione (Torino, 1999), per la Casa Circondariale di Rossano Calabro (2002), per l’aeroporto di Fiumicino (2003), per la caserma della Guardia di Finanza di Campobasso, per la Galleria Giovanni XXIII di Roma (2007), a Brufa (Perugia), per il Museo Albornoz di Spoleto.

Dal 1985 viveva e lavorava a Sutri e Viterbo. Era membro dell’Accademia Nazionale di San Luca dal 2009.

Massimo Colonna

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