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Ripartiamo…

… con quello che avevamo promesso a Giugno, cioè conoscere Terni, la sua storia antica, la sua multiforme identità, la sua evoluzione. Io continuerò nel mio tormentone “Terni è bella” perché ritengo che lo sia, basta riscoprirla e amarla un po’ di più, basta guardarla con altri occhi ed essere disponibili a vedere le sue eccellenze e le sue potenzialità, così spesso dimenticate, trascurate e imbruttite dall’incuria che si è accumulata nel tempo.
Basta sentirsi un po’ più orgogliosi della propria appartenenza, delle proprie tradizioni, della propria storia.

Desideriamo dimenticare per sempre la trascuratezza e l’incuria, spesso condite dall’incompetenza, dal pressapochismo e dall’immobilismo, che da anni hanno intristito la città disperdendo un patrimonio culturale ricco e importante.
Ripartiamo con la speranza che Terni si stia risvegliando dal letargo e con l’auspicio che quello che amiamo della nostra città possa essere finalmente valorizzato, rivitalizzato, anche ricostruito per tornare ad essere motivo di orgoglio per tutti i cittadini e di nuovo attrattiva.

Ripartiamo anche con l’augurio che non solo vengano risolte le buche delle strade o il verde delle aiuole o ancora il teatro Verdi e la fontana di piazza Tacito (solo per ricordare alcuni elementi comunemente oggetto dell’attenzione e delle lamentele dei cittadini), ma soprattutto che Terni pulisca la sua aria inquinata e torni ad essere vivibile, sana e bella come lo fu quella valle incantata, il giardino tanto apprezzato dai viaggiatori del Grand Tour e dai plenaristi.

Impariamo a considerare Terni non solo come la città in sé, ma un museo diffuso che abbraccia un territorio vasto, policentrico, variegato dove si alternano storie, eccellenze, bellezze: ecco i paesaggi incantevoli e unici dove la natura domina con la sua intatta e straordinaria forza come la Cascata delle Marmore, Piediluco, la catena degli Appennini, la Valnerina; ecco i borghi arroccati sui monti che conservano gelosamente assetto urbano, tradizioni, saperi dell’antica municipalità medievale come Collescipoli, Miranda, Cesi, Torre Orsina, Collestatte alto, Papigno, Piediluco. Ecco le superbe testimonianze delle civiltà del passato: Carsulae innanzi tutto, l’area archeologica più importante dell’Umbria, con i suoi splendidi monumenti che una rinnovata campagna di scavi sta rivelando ancora più ricca e più splendida.

Penso anche al sito di Sant’Erasmo con i possenti resti delle mura dell’arce -forse l’antica Clusiulum- o ai luoghi di culto di monte Torre Maggiore, templi risalenti al VI sec. a.C. per secoli meta di pellegrinaggio dell’Umbria meridionale, o al superbo ponte di Augusto a Narni oggi attribuito dagli studi di Giulio Cesare Proietti a Cocceio Nerva.

Ripartiamo con l’augurio che il senso civico riprenda a camminare sulle strade della correttezza e dell’educazione: a Terni, ma non solo, l’inosservanza delle più elementari regole del vivere in comunità, il mancato rispetto della “cosa pubblica”, dell’ambiente (vedi ad esempio le discariche improvvisate agli angoli delle strade e nelle aiuole), è spesso diventata un modus vivendi usuale e si assiste al paradosso che alcuni, ritenendosi più furbi, o si vantano di aver derogato alle regole o si sentono giustificati perché ritengono che sia un’infrazione di poco conto.

Ogni cittadino ha dei diritti inalienabili, ma ha anche dei doveri che appartengono al vivere nella comunità cittadina, al pieno rispetto degli altri, alla condivisione del bene comune.
Ripartiamo con l’invito ad abbassare i toni delle polemiche, ad usare parole più civili, a ritrovare il senso della misura e del rispetto: spesso, troppo spesso, la discussione è divenuta un campo di battaglia e l’insulto è divenuto il metodo di critica più usato per attaccare persone, politici e quanti la pensano in maniera diversa.

Ripartiamo anche con il ricordo indelebile che hanno lasciato alcuni grandi personaggi innamorati della città e che sono stati la memoria storica di Terni e un esempio di passione cittadina: da pochi giorni ci ha lasciato Florio (Zenobio Piastrella), il “poeta ciabattino”, uomo affabile, modesto, sensibile, grande conoscitore della città del passato. Di Angelo Ceccoli abbiamo da poco ricordato l’anniversario della morte: fu colui che, nella sua modestia e bonomia, amava definirsi un “apprendista storico”, ma era in realtà un’enciclopedia vivente della storia di Terni. Ci ha lasciato due anni fa Walter Mazzilli, lo studioso che ha fatto della ricerca storica locale la sua ragione di vita raccontando Terni attraverso la scrupolosa ricerca sulla toponomastica del territorio. Solo tre esempi, quelli più recenti, ben sapendo che altri studiosi e altri ricercatori hanno operato ed operano per la cultura di Terni.

Ripartiamo, dunque, con passione e determinazione, con la voglia di conoscere e di ritrovare la propria identità, la propria storia, il proprio senso di appartenenza alla comunità, il grande patrimonio culturale così spesso dimenticato.
La sfida è lanciata: ritroviamo l’orgoglio cittadino e proviamo ad amare la nostra città e il nostro territorio.

LORETTA SANTINI

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