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Pensare positivo Buoni e cattivi

Quando andavamo a scuola noi anzianetti c’era l’abitudine di scrivere alla lavagna buoni e cattivi, rigorosamente divisi in due colonne: un compito questo di solito attribuito dal maestro al più bravo. Una classificazione che oggi definirei deleteria e aberrante perché sono giudizi morali e i criteri di cattiveria e bontà non sono certo determinati dallo stare composto e in silenzio a scuola, anche se queste sono regole che vanno comunque rispettate.

Vorrei però fare un gioco, se così si può dire, e fare una tabella di buoni e cattivi, di negativo e positivo, riferito alla nostra città.

Chi sono i buoni e chi sono i cattivi?
I cattivi sono quelli che non rispettano le regole del vivere civile, quelli che buttano l’immondizia per la strada o in discariche improvvisate e abusive, quelli che non rispettano la zona a traffico limitato o che parcheggiano in doppia fila o sui marciapiedi, quelli che schiamazzano di notte, quelli che straparlano e insultano con arroganza per ogni cosa che non va.
Sono anche quelli che continuano a dire che Terni è brutta, che non c’è nulla: niente arte, niente storia, niente cultura, niente iniziative.
Ma i cattivi sono anche quelli che nulla fanno per l’inquinamento e i fumi che ammorbano l’aria, che non si rimboccano le maniche per far crescere Terni e riscoprire le sue eccellenze e promuoverle, quelli che non pensano alla manutenzione del verde e delle strade.
Dunque i cattivi sono quei cittadini con la loro assoluta mancanza di senso civico e di rispetto delle regole e cattivi sono quegli amministratori che non pongono rimedio a questa situazione di degrado.
Un vero e proprio concorso di responsabilità.

Dunque la colonna dei cattivi è piena. Ma io penso positivo e a chi afferma che a Terni anche la cultura è morta, io dico: assolutamente no.
Io vedo piena anche la colonna dei buoni. Chi sono?
Tanti per fortuna, sia cittadini che amministratori.
Anzi c’è un fervore, c’è un bisogno di conoscenza che mi sorprende.

Non vi siete accorti di quante persone e quante associazioni sono sorte che si interessano della nostra città?
Chi racconta la storia antica, chi pubblica le foto della Terni di un tempo per ricordare, anche con un pizzico di nostalgia, un passato che racconta una città ormai dimenticata e da pochi apprezzata, chi esalta la bellezza della montagna e promuove sentieri antichi e moderni che percorrono le valli e i monti, chi ricorda e fa conoscere i personaggi del Grand Tour (pittori, musicisti, scrittori) che hanno onorato della loro presenza Terni, chi ancora organizza concerti, chi propone incontri e confronti su diverse tematiche.
E ancora chi finalmente cerca di valorizzare personaggi come san Valentino o come il grande imprenditore Virgilio Alterocca e con questi molti altri davvero eccellenti.
Chi ha riscoperto la bellezza di questa valle incantata e progetta una rete di progetti che mettono insieme le eccellenze di Terni e del suo territorio.
Sono stati progettati eventi, seminari, manifestazioni, concerti, mostre, spettacoli teatrali che, in questo periodo del Covid, hanno del miracoloso perché realizzati secondo le strette regole del distanziamento e della sicurezza. Sono state offerte visite gratuite ai Musei e al Parco archeologico di Carsulae, siti finalmente valorizzati. Così come la Cascata delle Marmore che si è affermata come il sito più visitato dell’Umbria e tra i maggiori in Italia battendo anche la ben più famosa Pompei.
Vuol dire che qualcosa si muove, vuol dire che qualcosa sta funzionando, sperando che tutto questo divenga un progetto organico e a lungo termine.
Tutto questo è cultura, è amore per la città.
È voglia di reagire non solo all’odierna epidemia, ma a quella stasi durata per anni di una vita culturale spenta, di una città addormentata e concentrata sulla fabbrica, di una città che aveva dimenticato le eccellenze dei suoi monumenti e della sua storia.

Non è vero che a “Terni non c’è niente”; non è vero che “Terni è brutta”, non è vero che “a Terni non si fa cultura”.

Ormai da anni mi batto -e me ne faccio un vanto- per far conoscere e apprezzare la nostra città: così mi sento di mettere nella categoria dei buoni chi, con me, pensa positivo e si sente di aderire allo slogan che forse fa ancora sorridere alcuni, ma che è una mia invenzione e convinzione: “Terni è bella!”.

Loretta Santini

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