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Lettere all’Ospedale Santa Maria di Terni

Ospedale di Terni,
competenza e cuore

Io, quel pranzo di Natale di un 2019 difficilmente lo dimenticherò. Altrettanto potrò fare per quanto accaduto durante l’intero anno seguente. In quel pranzo di Natale, oramai ė chiaro, ti nasceva una nuova malattia e il cibo della festa proprio non andò giù né a te letteralmente, né a noi che non ci volevamo credere. Pochi giorni dopo la diagnosi fu chiara: linfoma a grandi cellule del rinofaringe. Chiara sì, ma certamente non semplice da ottenere né da spiegare. Fare una fibrolaringoscopia, biopsie del rinofaringe, risonanza magnetica, Pet, e poi mesi di chemioterapia e radioterapia a te, ragazzo mio, cognatino dolce, fragile ma forte e innamorato di tutto il genere umano, se da un lato ci ha spaventati tutti, dall’altro ha generato uno stimolo tra quei professionisti che hanno accettato la sfida. Il 10 marzo 2020 il Santa Maria ricoverava in rianimazione il primo paziente Covid in gravi condizioni. Si dava inizio alle prime ferree misure restrittive anti Covid. Quel 10 marzo tu ed io, che ti accompagnavo, ci trovammo in angiografia per posizionamento pic, in risonanza magnetica per l’esecuzione in narcosi dell’esame, per poi concludere, infine, l’intensa giornata in sala operatoria. Avvenne tutto. Non mancò nulla, grazie anche alla realizzazione di un attento cronoprogramma dei vari appuntamenti realizzato con la partecipazione del Centro Assistenza Disabili. Ci fu dedizione, professionalità, umanità e tanta paura. Una paura nuova che però non fermò nessuno. I ringraziamenti che seguiranno sono per sottolineare che nulla ė scontato, tanto più non lo ė stato in quel periodo di inizio pandemia, nei confronti di una persona fragile poiché gravemente disabile e terribilmente spaventato dai camici bianchi. Grazie dunque alla presenza costante del dottor Angelo Genua, direttore di oncoematologia, che fin da subito ha rapito il tuo amore, Massi, con eterna e pura riconoscenza. Un pensiero di grande riconoscenza va alla dottoressa Rita Commissari, responsabile di Anestesia e rianimazione, cosciente che ogni manovra medica o chirurgica di vario tipo avrebbe sempre avuto bisogno della sua ‘punturina magica’. Il dottor Santino Rizzo, direttore della clinica otorinolaringoiatrica, coraggiosamente e con piglio deciso e professionale, lo ha sottoposto a una laringoscopia diagnostica senza bisogno di anestesia. Il dottor Fabio Loreti, direttore della medicina nucleare e della Pet, sempre presente. Al dottor Fabio Trippa, direttore del centro radioterapia, è infine toccato l’arduo compito di praticare la radioterapia con maschera che immobilizza il paziente. Questa è stata più di altre un’esperienza forte per te, Massimino mio, posso assicurare che malgrado i vari Jeeg Robot, Star Trek che tanto hai amato, non sembravi digerire proprio l’idea di doverla indossare proprio tu. Le cure hanno portato i loro frutti e oggi possiamo davvero essere sereni e grati. Aggiungo un’ultima cosa a cui teniamo molto: che gli abbracci, le carezze, le accortezze, le preghiere del personale, hanno reso
tutto spaventosamente realizzabile”.

di Alessandra Paparozzi

 

Grazie per le cure
e la professionalità
riservate a mio
marito

“Gentilissima dottoressa Massetti, con la presente, io e mia figlia Ilaria, vogliamo ringraziare lei e tutto il suo staff per quanto fatto per mio marito in questi lunghi mesi di permanenza a reparto. Lei e tutti voi lo avete curato con grande professionalità, competenza e umanità. Inoltre vogliamo far giungere la nostra gratitudine a tutte le seguenti persone che, oltre a prendersi cura di mio marito, mostrando competenza e infinita pazienza, mi hanno dato la possibilità di essere istruita nel miglior modo possibile sul successivo percorso a casa. In particolar modo vorrei che il nostro ringraziamento giungesse alla dott.sa Petrignani, alla dott.ssa Grafeo, alla logopedista Francesca Graziani, alla fisioterapista Maria Cristina Poscia, ai fisioterapisti Stefano Massoli e Luigi De Luca, e a tutti gli altri che si sono alternati, la caposala Sarita, tutti gli infermieri e le oss (Gioia, Augusta, Federica, Milena, Loretta, Stefania, Luigi ecc ecc). Concludo dicendo che un buon lavoro si svolge con professionalità  e umanità, qualità che fanno distinguere sicuramente il suo reparto e lo rendono un fiore all’occhiello dell’ospedale. Ancora infinite grazie”.

La famiglia di Rossano Favorito
ringrazia la Riabilitazione

Redazione:
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