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LA VIA DI FRANCESCO E LA ROCCA ACCARINA DI FRATE ILLUMINATO D’ARCE

Quando venne creata la Via di Francesco (all’inizio denominata erroneamente Via Francigena di San Francesco), molti studiosi si interrogarono su come si potesse far passare questa “Via” in Valnerina visto che non esistevano documenti riguardo il passaggio del Santo in questa zona.

Francesco infatti preferiva l’utilizzo di altre vie per andare da Assisi a Rieti e di solito cercava di evitare quest’area così aspra, selvaggia e pericolosa in alcuni periodi dell’anno. Ma questo interrogativo è stato recentemente risolto grazie alle ultime ricerche e agli studi francescani riguardo il territorio del fiume Nera. E proprio grazie a questi recenti studi è stata riscoperta l’importanza di Rocca Accarina, la Rocca di Frate Illuminato d’Arce.

Compresa nel territorio del Ducato longobardo di Spoleto, Rocca Accarina si trovava esattamente di fronte al castello di Collestatte, sul versante sinistro del fiume Nera ad un’altitudine di 300 m.s.l.m. La sua posizione strategica, che la porta ad essere in collegamento visivo con la Rocca di Sant’Angelo, antico Sculca longobardo, fa presupporre una sua prima edificazione intorno alla fine dell’VIII secolo in concomitanza con la realizzazione dell’ampio sistema di torri di avvistamento erette a difesa del Ducato spoletino e dell’abbazia di San Pietro in Valle.

Distrutta (forse) dopo il passaggio dei Saraceni nel IX sec. e dopo la sua ricostruzione passata sotto il dominio degli Arroni intorno al XI sec., Rocca Accarina vanta una storia eccezionale rivelata solo poco tempo fa grazie a uno studio del Dott. Paolo Rossi “P. Rossi – “locus” minoritico di Piediluco, in AA.VV., Il Santuario di S. Francesco d’Assisi in Piediluco, pp. 231-258) che colloca presso Rocca Accarina la terra natia di Fra Illuminato d’Arce, uno dei frati prediletti di San Francesco.

I documenti ci narrano di un Accarino della Rocca, amministratore di una porzione del feudo umbro degli Arroni, che insieme al fratello Ottonello era signore di Rocca Accarina, un antico castello costruito su di uno scoglio sulla riva sinistra del fiume Nera a dominio di un territorio che andava dal lago di Piediluco al fiume Nera e da Casteldilago alla Cascata delle Marmore.

San Francesco, durante una missione che lo portava a transitare in Valnerina tra il 1208 e il 1210, conosce Accarino il quale ne viene subito conquistato a tal punto da seguire il suo esempio, spogliarsi di tutti i suoi beni e seguirlo per sempre. Accarino cederà quindi i suoi diritti feudali al figlio Enrico e unitosi a San Francesco cambierà il suo nome in Frate Illuminato dell’Arce (ossia della Rocca).

Frate Illuminato d’Arce seguirà ovunque Francesco e tra le tante esperienze viene ricordato per due eventi in particolare. Il primo è l’incontro con il Sultano Melek-el-Kamel nel 1219, come ci racconta San Bonaventura «Partì dunque (Francesco), prendendo con sé un compagno, che si chiamava Illuminato ed era davvero illuminato e virtuoso..» , mentre il secondo riguarda la comparsa delle Stimmate di Francesco, il quale volle rivelarle a Fra Illuminato prima di chiunque altro.

Frate Illuminato d’Arce morì ad Assisi il 5 maggio 1266 e il suo corpo venne sepolto nella chiesa del convento probabilmente vicino alla tomba di Francesco. Anche Dante volle ricordare la grande amicizia tra Fra Illuminato e Francesco tanto che lo descriverà nella Divina Commedia nel Canto XII del Paradiso “lluminato e Augustin son quici, che fuor de’ primi scalzi poverelli, che nel capestro a Dio si fero amici.”

Oggi Rocca Accarina è purtroppo un rudere, completamente avvolta dalla vegetazione, ma tramite un bellissimo sentiero che parte dalla zona dei Campacci di Marmore, può essere raggiunta ed esplorata. Vista la recente riscoperta dell’importanza storica, culturale e religiosa di questo sito, oggi ricadente all’interno del territorio comunale di Terni, ci auguriamo che nel breve futuro si possa pensare ad un recupero e a un restauro della Rocca che si innesta a tutti gli effetti nella storia francescana della Valnerina e che così diventi un nuovo punto di pellegrinaggio per i tanti viandanti che ogni anno percorrono la Via di Francesco (che dista dalla Rocca pochi centinaia di metri).

Sebastiano Torlini

-Redazione-:
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