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“La Pista” di Viale Brin a Terni

Avevo pochi anni quando vidi per la prima volta la Ternana al campo del Viale Brin. Ricordo ancora l’emozione della partita, le gradinate affollate ed il vociare confuso degli spettatori. Feci appena in tempo: la stagione successiva si giocò nel nuovo stadio “Libero Liberati” inaugurato il 24 agosto 1969.

Il “vecchio” impianto sportivo rimase in esercizio per le squadre minori fino alla metà degli anni Ottanta, quando fu barbaramente demolito dalla società “Terni” per far posto ad un anonimo parcheggio. Del leggendario catino rimane oggi un frammento della parabolica ovest. Una scelta scellerata che ha irrimediabilmente cancellato l’unico monumento dello sport cittadino costruito nel lontano 1925.

Il 19 luglio dello stesso anno si iniziò ufficialmente l’attività con un incontro di calcio tra il Terni Football Club e la Tiferno. La Ternana, come società calcistica, nacque qualche mese dopo. Fino ad allora le partite di calcio del Terni Football Club si disputavano al foro Boario lungo il fiume Nera. L’impianto sportivo, incuneato tra la Fabbrica d’Armi ed il canale Nerino, prendeva il nome dall’attiguo viale B.Brin. Era comunemente conosciuto come “La Pista” per via dell’anello in cemento di circa 500 metri che circondava il terreno di gioco, con curve paraboliche sopraelevate, tale da renderlo anche un velodromo all’aperto, e la pista in carbonella destinata all’atletica leggera.

Il campo del viale Brin fu teatro di leggendarie sfide calcistiche e non solo. Vi si svolsero gare ciclistiche (compreso un passaggio del Giro d’Italia), di moto e negli anni 1940 vi giocò anche la squadra cittadina del rugby. Lo stadio, il cui fondo era in terra battuta, fu progettato dall’ingegner Ceccarelli per l’allora Unione Sportiva Terni, uno dei primi dopolavoro dell’epoca. Era il periodo della “Fabbrica Città”: la società “Terni” provvedeva non solo al lavoro, ma anche alla gestione del tempo libero e dello sport per i propri dipendenti.

La capienza iniziale fu di circa 3.000 posti. Sul lato Nord vi era un settore scoperto, mentre a Sud era stata costruita una tribuna centrale all’inglese, stile Liberty – con una caratteristica copertura in ferro battuto –, affiancata da due distinti laterali. Negli anni la struttura si rivelò insufficiente per contenere il caloroso pubblico ternano. Erano i tempi in cui la Ternana militava in combattutissimi campionati di Prima divisione e serie C (promozione nel 1964).

Nel 1968 la struttura venne ampliata con tribune in tubi innocenti e tavoloni, visto il ritorno della Ternana nella serie cadetta. Furono sostituite le reti di recinzione e fu realizzata la gradinata alla sinistra della tribuna centrale, con innalzamento di quella a destra, portando la capienza a circa 6.000 posti (la tribuna coperta per duemila posti, mentre altri quattromila previsti nelle tribune scoperte). Le migliorie conferirono all’impianto una veste davvero inglese.

Il record di presenze si raggiunse il 3 novembre del 1968, in occasione della vittoria rossoverde 2-0 sulla Lazio, davanti ad oltre 10.000 spettatori. La Ternana aveva il suo degno palcoscenico ed una tifoseria meravigliosa!

La “Pista” è stato un luogo simbolo anche per altri sport. Il campione di atletica Wolfango Montanari, olimpionico ad Helsinki nel 1952, ha iniziato lì la sua brillante carriera, al pari del ciclista Renato Perona, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 1948. Nel 1925, venne organizzata una sfida tra Borzacchini alla guida di una auto Salmson GP quattro cilindri ed il campione italiano Umberto Faraglia in sella ad una moto Indian 1100cc. La gara, sulla distanza di dieci chilometri da percorrere sull’ovale, si concluse pressoché alla pari. Anche il grande motociclista Libero Liberati gareggiò al Viale Brin. Nell’immediato dopo guerra vi si organizzarono corse per moto di piccola cilindrata (gli “schizzetti”).

Non solo campioni ma anche personaggi della Terni di un tempo hanno animato il vecchio Brin. Tra questi Ferdinando Natali detto “Zughero”. Se gli chiedevi chi corresse a Terni in moto ti rispondeva:” Io ed un certo Liberati!” Lo stesso Zughero, durante una accesa gara,volò fuori dall’ovale atterrando incolume vicino all’ambulanza. Su questo impianto sportivo sono state scritte tante belle storie di sport.

Da tempo ho chiesto all’Acciai Speciali Terni di collocare una grande lastra di acciaio lungo Viale Brin, con incisa l’immagine dello stadio. Un bel gesto per mantenerne viva la memoria storica rendendo onore ad un luogo di sport caro alla nostra comunità!

Stefano Lupi
Delegato Coni Terni

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