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CHIRURGIA GENERALE COLOPROCTOLOGICA

UNA STRUTTURA CONSOLIDATA CHE CRESCE
all’ospedale Santa Maria di Terni

ECCO L’ÉQUIPE DEL II PIANO ALA NORD

La Struttura di Chirurgia Generale Colo-proctologica dell’Azienda Ospedaliera di Terni, diretta dal Dr. Marco Coccetta, è ad oggi uno dei punti di riferimento regionale per il trattamento delle patologie oncologiche, funzionali, degenerative ed infiammatorie acute e croniche sia del colon-retto ed ano che di tutte le altre patologie addominali. Tali patologie vengono trattate con approcci tradizionali, mininvasivi e multidisciplinari, ma soprattutto avendo come priorità la cura della sensibilità umana e più intima del paziente. 

L’équipe, ubicata nell’ala nord del II piano dell’Ospedale, ha ereditato e proseguito l’attività del Prof. Francesco Sciannameo, di cui la maggior parte dei componenti sono stati allievi ed ha trovato negli anni una nuova identità con l’organizzazione della Struttura Semplice Dipartimentale (SSD) nata nel 2005. Il gruppo si è progressivamente ampliato ed arricchito di nuove figure: due giovani professioniste, donne, che si sono perfettamente integrate in un gruppo, già ampiamente rodato, che opera da vero e proprio Team. Tale SSD è ad oggi l’unica Unità Operativa di Colo-proctologia presente in Umbria. 

Il team, oltre al responsabile Dr. Coccetta, risulta composto da: Dr. Daniele Giuliani, Dr. Alessandro Spizzirri, Dr. Vincenzo Napolitano, Dr.ssa Valentina Bartolini, Dr.ssa Francesca Pennetti Pennella.

Nell’équipe infermieristica coordinata dal Dr. Giovanni Formichetti, troviamo Martina Dominicis, Oriana Caiello, Federico Giancamilli, Emanuela Cardoni, Silvia Bizzarri, Sonia Sarecchia, Galds Cardoso Barbosa. Lo staff OSS è composto da M.Sabina Dominici, Stefania Argenti, Roberta Pangrazi, Fatima Yamani. In ambulatorio  sono presenti le infermiere Stefania Lomuscio, che è anche enterostomista, e Giovanna Currao. 

Oltre alle funzioni assistenziali, la Struttura svolge attività di ricerca e didattica. È certificata come UCP (Unità di Colo-proctologia) di primo livello dalla SICCR (Società Italiana di Chirurgia Colo-rettale), riconoscimento riservato a centri selezionati in ambito nazionale. 

Fin dal 2004 l’attività oncologica viene svolta nell’ambito di un Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) del colon-retto, il primo ad essere fondato, dal Dr. Coccetta, presso l’Azienda Ospedaliera di Terni. Nell’ambito del gruppo è prevista la discussione di casi clinici con i colleghi oncologi, radiologi, radioterapisti, anatomo-patologi, gastroenterologi endoscopisti, per individuare l’iter diagnostico-terapeutico più appropriato per ogni singolo paziente.

L’équipe esegue interventi di chirurgia generale sia in elezione con regime di ricovero ordinario, Day Surgery e ambulatoriale, sia in urgenza, adottando recenti protocolli di diagnosi e cura, applicando le metodiche più innovative.

L’approccio mininvasivo (laparoscopia, TEM e TaTME) è il più utilizzato lasciando la chirurgia aperta a casi selezionati in cui non è possibile applicare le tecniche più innovative.

La laparoscopia è una tecnica chirurgica mininvasiva che ha rivoluzionato molte procedure operatorie e diagnostiche, in quanto consente di effettuare interventi con notevoli vantaggi per il paziente, ma anche di studiare organi e tessuti all’interno di addome e pelvi. Rispetto alla chirurgia tradizionale, infatti, questa procedura permette un recupero più rapido delle condizioni di forma ottimali, meno dolore post-operatorio, cicatrici più piccole, un minor rischio di infezioni e un’ospedalizzazione più breve.

La TEM invece, acronimo di Microchirurgia Endoscopica Transanale (TEM) è stata introdotta negli anni’80 per offrire una valida e poco invasiva alternativa per l’escissione di neoformazioni del canale anale e del retto entro i 20cm dal margine anale, neoformazioni non asportabili tramite la colonscopia tradizionale. Questa metodica permette di asportare tali lesioni attraverso l’ano senza aprire la parete addominale: ciò consente al paziente di avere, a parità di eradicazione della malattia, un decorso postoperatorio più rapido, leggero, una degenza ospedaliera molto breve ma soprattutto ha permesso di evitare interventi chirurgici estremamente demolitivi.

La TaTME (TransAnal Total Mesorectal Excision o Escissione totale del mesoretto per via transanale) è un’evoluzione della TME, emersa recentemente e caratterizzata da un accesso chirurgico innovativo. Durante l’intervento chirurgico tradizionale, per arrivare alla zona colpita dal tumore, si accedeva dall’addome per poi scendere verso il bacino: con la TaTME si accede invece per via transanale, consentendo così una migliore visione della parte finale del retto. È una tecnica che richiede una grande esperienza nella chirurgia laparoscopica e transanale, oltre ad un lungo e impegnativo periodo di apprendimento: nonostante ciò, la TaTME offre numerosi vantaggi ai pazienti, tra i quali bassa incidenza di complicanze, basso numero di interventi demolitivi dello sfintere, miglior rispetto dei piani anatomici, maggiore radicalità dell’intervento.

L’équipe svolge la proprio attività anche in urgenza, infatti applica l’esperienza acquisita negli anni dai suoi componenti attraverso l’utilizzo di tutti i più recenti protocolli di gestione del politrauma. Garantisce infatti all’Azienda Ospedaliera il servizio di Pronta Disponibilità per tutte le urgenze-emergenze chirurgiche. 

In regime di day surgery vengono trattate tutte le patologie chirurgiche eleggibili, comprese le patologie proctologiche con metodiche utilizzate solo in centri di riferimento (VAAFT, EPSIT, THD).

La VAAFT (Video Assisted Anal Fistula Treatment), tecnica innovativa per il trattamento delle fistole perianali, prevede l’utilizzo di un apposito fistuloscopio mediante il quale vengono accuratamente visualizzati i tragitti fistolosi primari e secondari e le relative cavità ascessuali croniche. Si asporta così la fistola dal suo interno e non dall’esterno evitando  possibili danni all’apparato sfinteriale. Mentre mediante l’EPSiT (Endoscopic Pilonidal Sinus Treatment) si esegue il trattamento video assistito della malattia pilonidale sacro coccigea con modalità analoga alla precedente.

Per la malattia emorroidaria invece vengono utilizzate tutte le metodiche disponibili, scegliendo caso per caso quella più idonea. Fra queste ricordiamo, oltre alla classica asportazione con vari presidi, la tecnica THD: mediante un proctoscopio equipaggiato con una speciale sonda Doppler vengono localizzati con precisione i vasi arteriosi emorroidari che vengono sottoposti a legatura riducendo così l’iperaflusso senza incisioni dolorose per il paziente. Se i cuscinetti emorroidari sono prolassati all’esterno, dopo la legatura, il chirurgo può eseguire una mucopessia, permettendo così il riposizionamento del tessuto emorroidario nella sua posizione originaria. Oltre alla normale attività ambulatoriale, che viene svolta 3 volte alla settimana, vengono erogate prestazioni specialistiche ambulatoriali anche nel trattamento delle patologie proctologiche, come ad esempio le legature elastiche nel trattamento della malattia emorroidaria. Da come si evince le prestazioni ambulatoriali, nonostante la crisi pandemica, sono state comunque erogate. Infatti durante tutto il 2021 sono state eseguiti oltre 1700 visite e trattamenti ambulatoriali; mentre da Gennaio 2022 ad oggi, l’attività ha superato le 600 prestazioni. Tale volume di attività permette un considerevole abbattimento delle liste d’attesa per visite chirurgiche e trattamenti che spesso possono evitare il ricorso ad intervento chirurgico.

Nell’ambito della struttura è attivo il Centro Regionale dell’associazione AISTOM (Associazione Italiana Stomizzati), punto di riferimento regionale per i pazienti portatori di enterostomie. In tale ambulatorio viene eseguita l’educazione del paziente stomizzato per la gestione del proprio presidio. Il paziente viene accolto ed accudito nel tempo con il riconoscimento tempestivo e trattamento delle eventuali complicanze; viene seguito nella gestione quotidiana della propria stomia fino ad ottenere una buona qualità di vita. 

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