WISH-CYCLING

QUANDO IL RIFIUTO GIUSTO FINISCE NEL BIDONE SBAGLIATO!

Un gesto in buona fede, ma dannoso

In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, il wish-cycling è un comportamento che, pur mosso da buone intenzioni, può causare danni ambientali significativi. Si tratta del gesto di gettare un oggetto nella raccolta differenziata sperando che sia riciclabile, anche se non si è sicuri. Un esempio? Le tazze in ceramica nel vetro, gli scontrini nella carta o le capsule del caffè nella plastica.

Da dove nasce il wish-cycling

Il termine deriva dall’unione delle parole inglesi wish (speranza) e recycling (riciclo). È una pratica molto diffusa che, seppur nata dal desiderio di fare la cosa giusta, può compromettere interi carichi di rifiuti differenziati, rendendoli inutilizzabili e destinandoli a discarica o inceneritore.

Le conseguenze per l’ambiente e i costi pubblici

Pochi errori ricorrenti possono rallentare i processi di selezione nei centri di smistamento, aumentare i costi di gestione e causare un impatto negativo anche per i rifiuti correttamente differenziati. Secondo gli operatori, i danni sono spesso provocati proprio da chi ha buone intenzioni, ma è male informato.

Etichette poco chiare e regole diverse

Tra i principali motivi del wish-cycling vi sono la confusione sui simboli dei packaging e le differenze nelle regole da Comune a Comune. Ad esempio, il tetrapak può essere smaltito con la carta o con la plastica, a seconda della città. Anche la dicitura “biodegradabile” non è sempre sinonimo di smaltimento nell’organico.

Come evitare il wish-cycling

Il primo passo è informarsi: consultare il sito del proprio Comune o dell’azienda rifiuti, leggere attentamente le etichette e usare app come Junker o Riciclario. Se il dubbio persiste, meglio buttare il rifiuto nell’indifferenziato: in molti casi è l’opzione meno dannosa.

La responsabilità condivisa

Oltre all’educazione individuale, è necessario un impegno da parte delle aziende nella semplificazione dei packaging e nell’uso di simboli chiari e uniformi. Anche il World Economic Forum ha sottolineato come la contaminazione da wish-cycling ostacoli l’economia circolare.

Tecnologia e cultura per un futuro più sostenibile

Per combattere il wish-cycling servono soluzioni innovative: QR code sui prodotti, sistemi intelligenti di raccolta e normative unificate. Ogni gesto conta, ma deve essere consapevole: meglio un piccolo passo indietro oggi, che un grande danno ambientale domani.

Alessia Melasecche

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