
Una festa che divide
Anno dopo anno, i festeggiamenti per la Notte delle Streghe prendono sempre più piede, tra feste in maschera, castelli stregati ed eventi vari. Tuttavia, c’è chi storce il naso, definendo Halloween, nel migliore dei casi, un’“americanata”.
Le vere origini: il Samhain
In realtà, questa festa ha radici profondamente europee e affonda in un passato ben più lontano del cristianesimo. Prima che la Chiesa introducesse Ognissanti, le popolazioni celtiche celebravano il Samhain, il capodanno agricolo.
Un momento di passaggio tra luce e buio
Il Samhain segnava la fine del raccolto e l’inizio della stagione buia. Si credeva che, durante quella notte, il confine tra vivi e morti si assottigliasse. Le maschere servivano a confondersi con gli spiriti e le offerte a ingraziarseli.
L’integrazione con il Cristianesimo
Il Cristianesimo non cancellò questi riti, ma li trasformò. La vigilia di Ognissanti divenne “All Hallows’ Eve” – da cui Halloween – e i rituali di memoria si fusero con le celebrazioni religiose.
Tradizioni italiane simili in tutta la penisola
Non si tratta solo di una festa del Nord Europa: in Italia sono moltissime le tradizioni legate ai defunti. In Sicilia i bambini ricevono doni, in Sardegna si lascia la tavola apparecchiata, in Lombardia si prepara il “pane dei morti”, in Puglia si intagliano rape.
Dolci della memoria
Dolci come le “ossa dei morti” o le “fave dei morti” testimoniano quanto la memoria dei defunti sia parte integrante della nostra cultura gastronomica.
Conclusione: una festa che ci appartiene
Dire che Halloween non ci appartiene è sbagliato. Non è un’invenzione americana, ma un’evoluzione di riti europei millenari, che celebravano i cicli della natura e i nostri defunti. Gli USA hanno solo enfatizzato l’aspetto spettacolare e consumistico.
Ilaria Alleva
