Tracce orarie e problemi dei viaggiatori

Il problema della linea lenta tra Orte e Roma

Dal prossimo orario invernale, i treni regionali Terni–Roma percorreranno la cosiddetta “linea lenta” nel tratto tra Orte e la Capitale. Il tempo di percorrenza aumenterà di almeno 25 minuti. La decisione non sorprende: da anni, i regionali vengono deviati sulla linea lenta in caso di ritardo.

Termini e la saturazione dell’Alta Velocità

Un segnale evidente della saturazione ferroviaria è stata la trasformazione dei binari ex postali in “1 e 2 est” a Termini. La stazione centrale di Roma è satura, soprattutto per i treni AV. I regionali, più lenti e meno remunerativi, sono i primi a essere sacrificati.

La linea direttissima Roma–Orte è satura

Anche la linea direttissima (DD) tra Roma e Orte è congestionata. I treni AV viaggiano a 250 km/h, contro i 160 km/h dei regionali. Sulla tratta Orte Sud – Settebagni (46 km) un AV impiega 11 minuti, un regionale 17. Questo comporta che un regionale “vale” fino a tre tracce orarie, rendendolo svantaggioso dal punto di vista logistico.

Quando i regionali raggiungeranno i 200 km/h, ne occuperanno solo due, ma la transizione è ancora lontana.

Quali soluzioni a breve e lungo termine?

A lungo termine:

  • Quadruplicare la linea direttissima Roma–Orte
  • Evitare il passaggio a Termini di treni che non fanno capolinea nella Capitale

La rete AV italiana, strutturata a “T”, rende conveniente anche per i treni Torino–Roma transitare per Orte, perché le alternative via Tirreno sono ancora lente.

A breve termine:

  • Richiedere deroghe per i treni pendolari più frequentati, specialmente nelle ore di punta
  • Spostare le fermate dei treni Nord–Sud a Roma Tiburtina, evitando l’inversione a Termini

Il nodo dei binari est

Oggi, molti treni Nord–Sud passano per Termini, costretti a fare inversione e rallentando il traffico. Questo limita la capacità operativa della stazione e costringe i regionali a partire dai meno accessibili binari est. Eppure, Roma Tiburtina è già una stazione passante, con potenziale di ampliamento.


Cresce il numero dei viaggiatori: servono soluzioni

Sempre più persone si spostano in treno tra Terni, Roma e le altre città del Centro Italia. Proprio per questo motivo, i nodi infrastrutturali vanno affrontati con urgenza, per evitare che i pendolari paghino il prezzo più alto.


Carlu Santulli