Parte II
Terni nell’epoca preromanica ed origini come municipio romano
Con il passare del tempo e lo svilupparsi dei contatti tra le varie popolazioni, ed inoltre con l’associarsi ed il fondersi delle varie tribù e popoli, Terni prende sempre maggior sviluppo.
Valico naturale e bonifica del territorio
La colonia è alle porte di una valle che costituisce un naturale valico tra gli Appennini, di qui la necessità di migliorare sempre più le vie di comunicazione insistendo sia con l’opera di bonifica delle paludi, sia con quella dell’inalveamento di fiumi e di torrenti anche per bonificare i più fertili terreni a fondo valle.
Da insediamento a città fortificata
L’insediamento abitativo diventa sempre più una città e si sviluppa a mano che i fiumi prendono una loro prima fisionomia; si costruiscono bastioni e cinte murarie a difesa del nuovo nucleo abitato, insistendo con queste opere di fortificazione soprattutto verso sud, cioè verso la valle che, bonificata, è ora facilmente accessibile ai popoli nemici.
La nascita di Interamna Nahars
È sulla base di questo nucleo abitato nuovo che sorgerà la Terni città romana, cioè la “Interamna Nahars”. Prima di addentrarci nella descrizione della Terni dell’epoca romana, è opportuno compiere una analisi sull’origine del nome attribuito alla città e del principale fiume che l’attraversa.
Il significato di “Interamna” e la posizione dei fiumi
Interamna deriva dal fatto che Terni si estendeva già fin da quell’epoca “fra i fiumi” cioè il Nera ed il Serra confluenti a sud del centro abitato, anziché a nord come è attualmente. Anzi c’è in più da dire che tanto il Nera, quanto il Serra, avevano l’ultimo tratto in direzione Est-Ovest anziché Nord-Sud come ora.
L’aggiunta di “Nahars” e l’interpretazione di Virgilio
Se varie furono le Interamnae d’Italia, la nostra si distinse con l’appellativo di Nahars o Nahartium, appunto perché posta sulle rive dell’omonimo fiume. Virgilio(1), a proposito del Nera, così scrive: Audit amnis Sulphurea Nar albusqua” (trad. ascolta il Il fiume Nera, bianco e solforoso). Da questa citazione si è comunemente supposto come venisse associato al nome del fiume un suo carattere particolare: quello di emanare odore di zolfo.
Il fiume Nar tra storia, zolfo e leggende
Lo storico Angeloni nella sua “Storia di Terni” a quei versi fa seguire il commento di Cluerio che scrive: “Da qui una doppia ipotesi sulla origine del fiume Nera: o Nar perché narice colpita appunto dall’odore di zolfo, o Nar proprio perché antico nome dello zolfo.”
Il simbolo della città: il Tyro
Lo stemma della città presenta una specie di drago a fauci aperte dalle sembianze mostruose: il “Tyro”, sotto la cui immagine può leggersi l’iscrizione: Tyrus et amnis dederunt signa Teramnis (Tyro e il fiume hanno dato le insegne a Terni). La leggenda vuole che questo orrendo mostro venisse ucciso da un tale di nome Cittadini, membro di una nobile famiglia di Terni.
Tyro come metafora della malaria?
È stato spesso dedotto che la leggenda impersonasse nel Tyro la grande calamità della malaria che infestò tutto il territorio circostante alla città e che, fino in avanzata epoca medioevale, non fu mai del tutto debellata. Possibili interpretazioni sul fatto che si sia abbinato il fiume al mostro come simbolo della città: realtà geografica e operosità umana oppure ricchezza di acque e audacia dei suoi abitanti?
Una fondazione certa nel 672 a.C.
Ad ogni modo ben pochi sono i centri che al pari di Terni possono vantarsi di conoscere con tanta esattezza l’anno della loro fondazione come municipio romano. Una iscrizione, che un tempo fu apposta sopra l’ingresso dell’Anfiteatro, prova che Terni fu fondata nel 672 a.C., dopo soli 81 anni dalla fondazione di Roma.
La Terni romana: splendore e monumenti
Ben presto venne considerata come uno degli splendidi municipi romani, ricca di monumenti degni di menzione per grandiosità e per bellezza. Ma di questo parleremo in una nuova puntata.
(1) Virgilio : Eneide libro VII° – verso 516-517
Carlo Barbanera