Il teatro lirico a Terni, tra memoria e attesa
Da circa 30 anni opera a Terni una Associazione culturale “Amici della Lirica”. In qualche modo vuol continuare una antica tradizione culturale che ha più di 200 anni di vitalità. Una azione altamente meritoria in una città che molto spesso dimentica o ha dimenticato il suo passato. A volte lo subisce senza capirlo, senza avere le conoscenze necessarie. Il teatro lirico a Terni è parte integrante di questa storia culturale.
Il sogno del teatro lirico ottocentesco e l’episodio con Belli
Un assessore di qualche anno fa metteva in dubbio tale gloriosa tradizione di fronte allo stupito ingegner Giuseppe Belli che tanto si è adoperato per avere nuovamente un teatro ottocentesco, polettiano, capace di ospitare opere liriche. Lo stesso Pino Belli me lo raccontò offeso e sbalordito di fronte alla “ignoranza” del giovane assessore. Ma tanto è.
L’assenza di un teatro lirico e il rischio di perdita della memoria
Viviamo in una città che non ha un teatro degno di tale nome da tantissimi anni e le tradizioni muoiono se non sono alimentate. Non sono una melomane, nonostante il mio amore per la musica ma ho potuto constatare di persona quanto questa tradizione fosse amata dalla nostra gente.
Una passione lirica tra le mura di via dell’Argine
Ho abitato per oltre 10 anni in via dell’Argine, chiave sulle toppe, vita comunitaria, spirito di solidarietà. Operai e impiegati della Terni, gente semplice ma di cuore, con i valori giusti di allora, tra gli anni 50’ e 60’. Due piani sotto la mia abitazione, vi era una famiglia numerosa, i De Santis, che avevano messo al mondo ben 6 figli e, a quasi tutti, avevano dato nomi di eroine ed eroi delle Opere Liriche, Rodolfo, Walchiria, Thais, Jone.
In quella casa si ascoltava solo musica lirica dalla mattina alla sera; le arie di Puccini, di Verdi e di altri musicisti si spandevano nell’aria e arrivavano ovunque. Amica delle figlie più piccole, andavo spesso da loro e ascoltavo il signor De Santis che parlava di Verdi come fosse un suo amico. Conosceva ogni cosa che riguardava la lirica, i musicisti, le trame delle Opere.
Appena adolescente, queste storie mi affascinavano. Sapere che aveva visto la Thais di Massenet al Verdi nel maggio 1909, così come la Jone di Petrella nel dicembre dello stesso anno e rimanere così colpito da dare alle sue figlie, nate negli anni 30’, lo stesso nome, mi appariva come una bella favola. Si tratta questa di una micro-storia che ricrea, in piccolo, una passione mai sopita a Terni.
I libretti d’opera: testimoni della storia del teatro lirico a Terni
A questo proposito, vorrei aggiungere una mia esperienza come antiquaria.
Qualcuno mi offre una collezione di 91 libretti d’opera appartenuti a suo padre, famoso sarto ternano, appassionato di lirica. Questi libretti hanno una particolarità, contengono al loro interno, i nomi delle città e le date di rappresentazione.
La maggior parte riguardano opere rappresentate a Terni dal Teatro Nobile al Verdi, al Politeama, dai primi dell’Ottocento ai primi del Novecento.
Un’autentica testimonianza di un radicamento forte in questo tessuto urbano.
Concerto del 1944: la lirica come rinascita
In questo contesto va ricordato un concerto tenuto all’ex Gil nel dicembre 1944 la cui finalità era quella di aiutare l’orfanatrofio Guglielmi. I ternani che erano arrivati in massa avevano cantato insieme all’orchestra Stanislao Falqui l’aria del Nabucco. Un momento di rinascita dopo le distruzioni della guerra, nel segno della tradizione lirica.
Mascagni e il progetto “Amici della Lirica”: una passione che continua
Riprendendo il discorso iniziale, poche sere fa al Gazzoli, in una sala affollata, abbiamo applaudito lo spettacolo che l’Associazione “Amici della Lirica” aveva allestito. Mascagni e la sua musica (ben 12 volte dal 1902 al 1981) hanno colpito ancora l’orecchio dei Ternani, avvezzo da oltre 200 anni a questo tipo di melodia.
Si è avvertito il lavoro di ricerca sul rapporto Mascagni e la città di Terni a cura del dottore Valter Cassutti, altro concittadino appassionato di lirica. Bene, la tradizione, seppure faticosamente e in modo frammentario continua a vivere nella nostra città.
Lo spettacolo su Mascagni è stato il terzo di un trittico organico iniziato nel dicembre 2024 e che terminerà nel mese di maggio, con tanto di spostamento al Museo Caruso di Napoli, a giugno. Altri due incontri sono stati dedicati a Puccini e al talento canoro di Marzio Giossi.
Il teatro lirico a Terni: ancora un’attesa
…e noi aspettiamo da anni, come l’omino che aspettava Godot., un teatro lirico capace di ricreare le emozioni e le atmosfere di un tempo…
Anna Maria Bartolucci
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