Protesi d’anca: quando serve e cosa aspettarsi

L’artroprotesi totale di anca è un’articolazione artificiale che sostituisce le superfici danneggiate, restituendo mobilità e riducendo il dolore. È realizzata con materiali biocompatibili come leghe metalliche, ceramica e polietilene, che garantiscono durata e sicurezza nel tempo.

Com’è fatta

La protesi è composta da uno stelo femorale su cui è inserita una testina (in metallo o ceramica) e da una coppa acetabolare fissata al bacino, con un inserto interno in polietilene o ceramica. L’impianto può essere fissato con cemento o con la tecnica press-fit, che sfrutta l’aderenza naturale all’osso, ideale nei pazienti più giovani o con buona qualità ossea.

Quando è indicata

Le principali indicazioni sono:

  • Artrosi primaria o secondaria (displasia, conflitto femoro-acetabolare, fratture pregresse);
  • Artriti infiammatorie (reumatoide, psoriasica, spondilite anchilosante);
  • Necrosi della testa femorale;
  • Fratture del collo del femore, trattate con protesi parziale o totale.

Tipi di protesi

La scelta dipende dall’età, dalla qualità ossea e dal livello di attività del paziente:

  • Protesi cefalica, indicata se l’acetabolo è integro;
  • Protesi di rivestimento, che conserva gran parte del femore;
  • Miniprotesi femorale, meno invasiva e con risparmio di osso;
  • Protesi tradizionale, la più utilizzata e con ottimi risultati a lungo termine.

Rischi e complicanze

L’intervento è sicuro ma, come ogni chirurgia maggiore, può comportare rischi: infezione, trombosi venosa, lussazione o complicanze post-operatorie, più frequenti in presenza di patologie come diabete o cardiopatie. Una corretta preparazione pre-operatoria riduce significativamente tali rischi.

Riabilitazione e consigli

La riabilitazione inizia già dal primo giorno con la mobilizzazione dell’arto e il recupero della posizione eretta. Dal secondo giorno si cammina con due appoggi e, in poche settimane, si torna a una vita autonoma.
Per un recupero ottimale è consigliabile:

  • Mantenere un peso corporeo adeguato;
  • Evitare movimenti bruschi o torsioni nei primi mesi;
  • Seguire con costanza il programma fisioterapico;
  • Effettuare controlli periodici;
  • Riprendere gradualmente attività come cammino, bicicletta o nuoto.

Grazie ai progressi chirurgici e riabilitativi, la protesi d’anca rappresenta oggi una soluzione efficace e duratura per tornare a muoversi senza dolore.

Dr. Vincenzo Buompadre
Specialista in Ortopedia, Traumatologia e Medicina dello Sport