Vivere la Passeggiata e Ricordi d’infanzia

Passeggiata Terni

C’è a Terni un ampio spazio verde noto a tutti come la Passeggiata: è il parco storico della città.

Per me e per molti la Passeggiata è legata ai ricordi d’infanzia.
Per tutti i giardini erano un luogo di ritrovo, di divertimento. Con le sue fontane, i vialetti delimitati da alberi e cespugli, la cosiddetta montagnola vista quasi come un luogo di avventura e di scoperta, le sirene su cui si saliva a cavalcioni, le panchine su cui sferruzzavano le nonne e i nonni fumavano la pipa, la Passeggiata accendeva la fantasia di tutti e bastava un niente per inventarsi storie e giochi che non si volevano abbandonare nonostante le grida delle mamme che perentoriamente ricordavano che era ora di andare a casa.
Essa è stata amata e frequentata da tutti: grandi, piccoli, vecchietti e dalle coppiette di innamorati che riuscivano a scambiarsi un bacio sulla montagnola (la collinetta) o tra il verde dei cespugli e poi, sempre nascosti tra il verde, fumare le prime sigarette. Era il luogo privilegiato dei nostri giochi di bambini, da girotondo a rubabandiera, da bussa orologio a uno due tre stella, da nascondino a campana.
Altri tempi, altri giochi, giochi di fantasia, giochi di gruppo: senza telefonini, senza tablet, senza i marchingegni moderni. Nostalgia: certo, ma solo perché riguarda l’infanzia e i momenti di divertimento che in casa non si avevano. Era fortunato chi aveva un cortile perché poteva riunirsi con gli altri bambini e rincorrere una palla, un cerchio, fare una guerra immaginaria, ridere o litigare con gli altri.

Il 14 e il 15 Ottobre alla “Passeggiata” si sono tenuti I Giochi della Valnerina, una kermesse di giochi di vario genere aperta a tutti -molti sono quelli dell’infanzia-, di concorsi, di conferenze, di canti e di mostre di cui è stata data ampia notizia dal mensile La Pagina e che vede la partecipazione di comuni lungo il corso del Nera -la Valnerina- come, oltre a Terni, Ferentillo e Narni.
È stata un’occasione per vivere e rivitalizzare questo spazio verde, che ha avuto per la città una grossa rilevanza storico-culturale e che purtroppo, negli ultimi anni, è stata oggetto di atti vandalici e ha evidenziato una situazione di degrado che attiene sia al verde pubblico sia alla situazione delle acque del laghetto e delle specie faunistiche qui presenti.

La Passeggiata. È un parco che si estende per circa 4 ettari nella parte sudoccidentale della città sopra le antiche mura romane e medievali di Terni ed è adiacente al Duomo e all’anfiteatro. In passato era un’area destinata ad orti e era di proprietà del Vescovado. Passata di proprietà del Comune, venne sistemata a giardino pubblico nel 1856 ad opera dell’ingegnere Domenico Giannelli. L’impianto, a forma di L, venne sistemato con due grandi viali paralleli: tra questi si estendono fontane, laghetti, aiuole, stradine e la montagnola.
Il verde è dato da una grande varietà di piante sia autotoctone che esotiche: tigli, cedri, lecci, platani, ippocastani e vari tipi di conifere. Poi allori, aceri, oleandri, ligustri, bagolari o spaccasassi (si tratta del celtis australis), salici e alberi di Giuda. Nell’area si trovano sparsi frammenti architettonici che un tempo facevano parte della chiesa di San Giovanni Decollato sita in piazza della Repubblica e demolita nel 1921. Ci sono inoltre le due sirene o sfingi, una delle quali dai ternani chiamata la “zuccona”: statue alate in marmo con corpo in parte di donna in parte di animale con le ali, che un tempo facevano parte della “fontana di piazza” anch’essa demolita nel 1887.
L’area sottostante alla Passeggiata e al viale Domenico Giannelli compresa tra Porta Sant’Angelo e via delle Mura, è stata sistemata a spazio verde per la pratica dello sport e per il tempo libero.

La chiesa della Madonna del Carmine. La chiesa si trova all’interno del parco pubblico. È dedicata alla Madonna del Carmine, una confraternita nata per onorare l’immagine della Madonna ritrovata sulle mura dell’anfiteatro. La stessa confraternita eresse dapprima una cappella (XV sec.), poi la chiesa i cui lavori iniziarono nel 1602 per terminare nel 1783. La facciata in laterizio ha eleganti forme tardo-cinquecentesche e si presenta spartita in riquadrature che si ripetono nei due ordini. L’interno ha un’unica navata con altari laterali. Delle varie opere che abbelliscono la chiesa ricordiamo in particolare, sull’altare maggiore, la bella immagine della Madonna del Carmine, la stessa in onore della quale è stato realizzato l’edifico.
La grande tela del soffitto raffigurante la Vergine del Carmine ed Elia sul carro di fuoco è stata realizzata da Pietro Taloni e Paolo Barla.
La chiesa oggi è sconsacrata e ospita conferenze e concerti.

Le mura. Risalenti al III sec. a.C. e sopraelevate in epoca medievale. Esse sono realizzate in opera quadrata e chiudono ad angolo retto la città (via delle Mura-via Giannelli) seguendo e sostenendo la Passeggiata. Nella parte inferiore, quella più antica, sono riconoscibili i simboli degli scalpellini romani.

L’anfiteatro. Eretto nel primo sec. d.C. mostra ancora gran parte dell’anello perimetrale, costituito da pietra calcarea con motivi in pietra scura; inoltre l’ambulacro, una serie di ambienti posti a raggiera e l’arena. Raggiunge attualmente, con le sue arcate aperte e chiuse, un’altezza anche di 10 m, ma un antico disegno di Francesco di Giorgio Martini o di Baldassarre Peruzzi, ci svela che aveva un secondo ordine di finestre. Esso poteva ospitare circa 10.000 persone. Le vicende succedutesi nei secoli, lo hanno in gran parte spogliato delle sue pietre ed è rimasto inglobato negli edifici del Vescovado. Oggi esso, nella stagione estiva, ospita spettacoli di teatro e danza, rassegne di cinema, opere liriche.
Il monumento ai caduti. Immerso nel verde e chiuso da una cancellata, si trova in piazza Briccialdi all’ingresso meridionale della Passeggiata. Venne realizzato nel 1926 da Giuseppe Guastalla. Fino al 1932 si trovava in piazza Tacito, quando venne rimosso per costruirvi la Fontana.

Loretta Santini

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