Tutti a “bagno nella foresta”

Bosco

I giapponesi lo chiamano shinrin-yoku, ma da noi è conosciuto come forest-bathing e letteralmente significa “bagno nella foresta”.

Il governo giapponese ha coniato il termine nei primi anni ’80, riconoscendone i benefici sulla salute e destinandovi, addirittura, fondi per la ricerca.
Un articolo del 2012 pubblicato su Outside Magazine ha consolidato la popolarità della pratica negli Stati Uniti e oggi resort e parchi naturali offrono passeggiate basate sull’immersione nella natura.

In una serie di studi del 2010, gli scienziati giapponesi hanno scoperto che quando le persone passano alcune ore in un ambiente naturale (foreste, parchi, ma anche luoghi con una grande concentrazione di alberi) vi è un aumento della funzione immunitaria (con incremento delle cellule che aiutano a proteggerci dai virus e dal cancro), con associata riduzione del cortisolo, ovvero dell’ormone dello stress, diminuzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Quindi, si allevia la depressione, si riduce lo stress e ci si sente più vivi. Poi, uno studio europeo ha evidenziato che anche solo vivere in un quartiere pieno di alberi, a parità di altre condizioni, ridurrebbe il tasso di mortalità degli abitanti del 16%.

Il merito di questi benefici sarebbe da attribuire ai fitoncidi, i monoterpeni (i principali componenti degli oli essenziali) del legno degli alberi, i quali, oltre a rilasciare speciali sostanze nell’aria per proteggersi dall’infradiciamento e dagli insetti, porterebbero un beneficio diretto agli esseri umani.

È infatti innegabile che, stressati ogni giorno dagli impegni di lavoro e familiari, sovraesposti tecnologicamente e immersi costantemente nell’inquinamento delle nostre città, sia normale sentire il bisogno di immergerci completamente nella natura. Tre giorni di questa pratica danno grandi benefici: 3-4 ore al giorno nel bosco, alternando passeggiate a soste lungo i sentieri, producono effetti che si possono protrarre fino ad un mese. Se non si hanno a disposizione 3 giorni, 5 km in 4 ore producono comunque uno stimolo, seppur più limitato nel tempo, del nostro sistema immunitario con effetti che possono durare fino ad una settimana.

Da qualche anno il forest bathing è praticato anche in Italia dove di certo le foreste e le location green non mancano. Molti sono nelle varie regioni i percorsi dedicati a questa rilassante pratica e nuove realizzazioni sono in corso, studiando le caratteristiche biologiche della vegetazione locale.

Per i ternani non è necessario andare lontano, ad esempio, la recente riapertura del Parco storico delle Grazie può già soddisfare chi cerca una rapida immersione in un habitat lussureggiante senza andare fuori città. Chi vuole, poi, può entrare nel Parco Naturalistico della Cascata che, entro alcuni mesi, potrà essere raggiunto tramite il nuovo percorso di trekking che dallo Staino porta alla Cascata con scorci mozzafiato sul Nera. La nostra città ha comunque un patrimonio arboreo urbano importante, recentemente “rinvigorito” con oltre mille alberi che dalla prossima primavera potranno sviluppare nuove chiome.
Il Progetto Terni Verde 2018-2023 è già in azione con risultati e prospettive interessanti. Sul sito www.terniverde.comune.terni.it è anche possibile donare un albero da dedicare a chi si vuole, un congiunto scomparso o un nipotino appena nato.

La ricetta giusta in una città segnata da oltre un secolo di pesante industrializzazione? Insistere nella tutela del patrimonio arboreo, porre a dimora sempre nuove essenze e, nei parchi, che non mancano, dimenticare cellulari, computer, i-pad, lettori digitali, orologi tecnologici e lasciarsi conquistare in pieno dalla bellezza e dalla forza della natura.

Alessia Melasecche
alessia.melasecche@libero.it

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