TERNANA WOMEN

UN TIFOSO DELLA TERNANA WOMEN

“Sarà una cosa che ti prenderà, vedrai, il calcio femminile ti conquisterà!” Quando Isabella Cardone, la General Manager del Ternana Women mi salutò al termine di un simpatico incontro di lavoro, accompagnando queste parole con il suo inconfondibile sorriso di donna che di calcio ne sa davvero tanto, percepii tutto il senso della scommessa che mi era stata proposta: partecipare ad un progetto che, sconfiggendo radicate e negative opinioni circa il calcio femminile, costruisse una realtà sportiva di prim’ordine in grado di puntare in alto secondo lo stile e le aspirazioni del patron Stefano Bandecchi.

Lo stesso concetto mi venne espresso dal Vice Presidente Paolo Tagliavento che mi incoraggiò lanciandomi la suggestione di una pagina bianca su cui sarebbe stato bello scrivere qualcosa di personale vivendo tutti insieme con serietà ma anche con la dovuta serenità un’avventura dai contorni indefiniti ma sicuramente stimolante. Accettai così il ruolo di dirigente addetto agli arbitri ma, soprattutto, accettai di far di scorrere nella mie vene nuovi “globuli rossoverdi” di natura diversa rispetto a quelli che, dai tempi del Viale Brin, sostenevano e alimentavano la mia passione calcistica: una forza nuova che mi riportava al calcio romantico che tanto avevo amato da ragazzo, fatto di appartenenza e di sacrifici.

Ho capito subito di che pasta erano fatte le nostre ragazze della Ternana Women in uno dei primi allenamenti all’antistadio, in un torrido pomeriggio dei primi giorni di agosto: ordine e serietà assolute e massima attenzione alle indicazioni del mister Fabio Melillo, dalle cui labbra quelle ragazze, sfinite dalla calura e dallo sforzo fisico, pendevano. Ho capito successivamente la capacità eccezionale che questo allenatore “umanista” possiede, di legare a sé e al suo credo calcistico tutte le atlete, ma in quella circostanza fui principalmente colpito dalla disciplina che caratterizzava quelle giovani ragazze fermamente convinte del valore assoluto del lavoro come unica via per il successo ma con una sana e contagiosa allegria giovanile.

Come si può restare insensibili davanti a tanta bellezza? Non solo la bellezza della gioventù
delle nostre ragazze ma anche la bellezza dei loro sentimenti, la bellezza del loro essere gruppo inscindibile, la bellezza di mettere l’interesse del gruppo dinanzi al proprio, sempre e comunque, la bellezza di una lacrima per una ragazza che ha subito un infortunio come pure la bellezza di un abbraccio a una compagna che torna in campo dopo tanta sofferenza e impegno per recuperare al più presto possibile.

E’ una bellezza che mi ha conquistato e che ha preso tutte le mie domeniche tanto che ormai il mio tempo dei fine settimana è scandito sul calendario della Ternana Women per evitare inopportune e intollerabili sovrapposizioni!

“Bellezza” è la parola chiave che caratterizza l’anima di questa squadra, diversa da tante altre che sono passate sul tappeto verde del Moreno Gubbiotti di Narni. Sono belle le nostre ragazze quando “danzano” sul pallone disegnando le geometrie suggerite da Mister Melillo e gonfiano la rete correndo verso la panchina per condividere la gioia con tutti coloro che vivono la squadra e sono una cosa sola con loro.

Aveva davvero ragione Isabella Cardone, è un calcio diverso ma vero e appassionante, che ti prende e non ti lascia più. L’avventura continua e chissà dove porterà le nostre ragazze della Ternana Women … esserci sarà comunque un privilegio da condividere magari con tanti amici che avranno avuto la curiosità e l’intelligenza di superare stereotipi e facili pregiudizi e affacciarsi al mondo del calcio femminile.

Marco Cavallari