Sindrome dell’ovaio Policistico: come curarla

giusi_porcaro

Acne, capelli grassi, peluria abbondante e ciclo ballerino: possono essere le spie della sindrome dell’ovaio policistico (o Pcos), disturbo ormonale e metabolico che colpisce circa il 10% delle donne in età fertile.13

Oggi, però, chi ne soffre può tornare a star bene con cure naturali che ridanno al ciclo la sua regolarità ed evitando che, alla lunga, la Pcos possa minare anche la fertilità.
Le vere colpe sono di una diminuita sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina, ormone di norma delegato alla regolazione degli zuccheri.

Si crea cioè un’insulino-resistenza, condizione che manda al massimo l’attività di un enzima (l’epimerasi) in grado di alterare anche l’equilibrio glucidico dell’ovaio.

Provoca infatti una drastica caduta delle quote di myo-inositolo, uno zucchero prezioso per il corretto funzionamento ovarico, e un aumento di quelle di d-chiro inositolo, un secondo zucchero che in condizioni fisiologiche è molto basso.

L’ovaio, quindi, produce più ormoni con azione maschile (primo tra tutti il testosterone) che hanno un’influenza negativa sul benessere e la salute di pelle e capelli: da lì i foruncoli, l’eccessiva produzione di sebo e i peli in eccesso.

La riduzione del myo-inositolo impedisce all’Fsh (ormone prodotto dall’ipofisi) di entrare in azione stimolando la maturazione degli ovociti.

Risultato finale: oltre agli indesiderati effetti estetici, anche l’ovulazione va in tilt. Il ciclo può diventare più lungo o mancare del tutto (amenorrea), dando il via a una “anovulazione cronica”, che a lungo andare può portare alla sterilità.

La terapia della PCOS consiste nell’adottare un corretto stile di vita, attraverso attività fisica e corretta alimentazione, e nel ridurre l’eccesso di peso corporeo qualora vi sia un incremento dell’indice di massa corporea.

Oggi in realtà abbiamo a disposizione un integratore contenente i due zuccheri che regolano le funzioni dell’ovaio (il myo-inositolo e il d-chiro inositiolo), mixati in un rapporto di 40 a 1, cioè nella proporzione ideale, quella presente normalmente nel sangue quando non ci sono alterazioni metaboliche.

Anche se si tratta di un integratore, è consigliabile assumerlo su indicazione e sotto il controllo del proprio ginecologo, che può monitorare l’andamento delle cure e la risoluzione della sindrome.

Quando i problemi estetici sono gravi e persistenti, il medico può valutare se è il caso di utilizzare in aggiunta all’integratore, la pillola anticoncezionale, indicata soprattutto per chi desidera anche una copertura contraccettiva.

DR.SSA GIUSI PORCARO
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia