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Non fidatevi di me!

Non entri nessuno che non conosca la geometria
Accademia di Platone
Nessuno che non sia un matematico legga le mie opere
Leonardo Da Vinci, Trattato sulla pittura
Nessuno che non conosca il territorio amministri una città
Buon senso comune cartesiano

C’è chi mi conosce e legge qualche rigo dei miei scritti. Sento allora di dover ammonire gli ingenui che, in buona fede, credono a quel che dico: state alla larga dalle mie elucubrazioni, sono un tipo pericolosissimo, un vero sovvertitore. Pensate che ancora mi beo dell’idea che gli amministratori debbano conoscere l’anima e il corpo della città che presidiano e che, prima di essere eletti o nominati, siano già arcinoti per i pregevoli servizi disinteressati di cui, grazie al loro ingegno, ha beneficiato la comunità stessa. Vagheggio che non si diano pace per il fatto di riscuotere quattrini da quella città della quale, però, non conoscono a perfezione le strade, le loro buche, il tintinnar dell’acciottolato, la fioritura a tappeto di lasciti, puntualissimi, di cani, le auto incivilmente parcheggiate sui marciapiedi o davanti o dentro lo spazio riservato ai diversamente abili. Ritengo altresì evidente, nonostante le tante Valentine dislocate in città, che non si spostino, loro amministratori, in bicicletta, altrimenti si renderebbero conto che solo chi è funambolo della gimkana può sopravvivere, perché trova quasi ovunque ostacoli sul percorso, anche auto parcheggiate in modo da ostruire o ritardare il transito degli altri, con perdite di tempo, di pazienza, di decenza! Vogliamo, prego, amarla questa nostra Terni e tenerla in ordine, bella e pulita più, molto più della propria abitazione, perché è la casa comune e tutti abbiamo diritto di vivere nella pulizia, nell’ordine, nel bello, cioè nella città che abbiamo nel cuore? Ma non fidatevi di me, giacché affermo addirittura che gli amministratori, sindaco e assessori in testa, debbano essere studiosi e conoscitori delle risorse del territorio, della sua storia, delle sue caratteristiche e valenze e sappiano sostenere e generare i conseguenti progetti. Altrimenti, mi dico spesso, cosa amministreranno mai? I gioielli di famiglia?

Per fortuna di tutti, molti sono gli amici sereni, tranquilli, colti, intelligenti che collaborano ai progetti, tutti con obiettivo primario il bene di Terni. Siamo sempre più numerosi, lontanissimi da giochini partitici, ma pronti a collaborare con chiunque sia disponibile al fare. Noi amiamo la cultura, cerchiamo di risolvere problemi (pro-ballo, pongo davanti), sappiamo fare progetti (pro-iecto, getto davanti) e pensiamo dunque di contribuire molto a fare politica, a risolvere cioè, con progetti, alcuni problemi della città.
In dicembre ho avuto, personalmente, una audizione, nella sala del Consiglio Comunale, da parte della IV commissione. Una festa, una vera e propria glorificazione di nuovi progetti da perseguire. Tutti, maggioranza e minoranza. Non mi sembrava vero! Qualche consiglio, qualche ammonimento, certo, ma tutti concordi con i progetti dell’Associazione Culturale La Pagina da me presentati. Ne dò loro atto e merito! Impegni solenni per rivederci immediatamente ed iniziare così, finalmente, a lavorare per Terni. Poi, come sempre, dopo un minuto, tutto finito, tutto nel dimenticatoio!

Presento nelle pagine 10-11 un delizioso programma per il progetto Terni, città di San Valentino, capitale dei diritti umani, giunto al suo secondo anno, manifestazione dai diversi aspetti, dalle tante complicità e dalle molte presenze esterne anche alla nostra Italia. Io, senatore della città, ospiterò moltissimi professori, presidi, ispettori ministeriali provenienti da varie parti dell’Europa a conclamare la nostra Terni come Capitale dei diritti umani. Illuminati educatori verranno qui, ogni anno e, se le sacre Istituzioni, di ogni tipo, avessero un minimo di sana complicità con noi e con il futuro della città, soprattutto per quanto riguarda l’ufficialità degli inviti, potremmo, ogni anno, avere con noi centinaia di studenti seminatori di diritti umani nel mondo e centinaia di giovani partecipanti festosi ai Giochi della Valnerina. Spero che qualche altro senatore della città, possibilmente non povero di risorse economiche come me e che abbia a cuore Terni, messe da parte stucchevoli e ipocrite frasi di circostanza, voglia coadiuvarmi concretamente in questa entusiasmante avventura.

Basterebbe pochissimo per cambiare, radicalmente, le sorti del nostro territorio!
Porteremo il messaggio culturale anche ad Amelia e ad Arrone. Collaborano con noi, convintamente ed intelligentemente, il Comune di Arrone e la Pro Loco di Casteldilago, il cui patrono è il nostro stesso santo. Un incontro avverrà presso l’ex Convento di San Francesco di Arrone come primo segmento del progetto Gemellaggi per San Valentino ed inizio costituzione della Via Valentiniana. Ringrazio sentitamente il Sindaco di Arrone, Loreto Fioretti, il vicesindaco Giampaolo Grechi, l’assessore alla cultura Marsilio Francucci e il Maestro Giampaolo Saveri, collaboratori preziosissimi, puntualissimi, capacissimi. Sempre in Arrone inizierà il tragitto: La valle di san Valentino e san Francesco, dai diritti umani all’amore incondizionato per il creato, considerazioni cioè sui tanti tratti comuni tra il Santo dei Santi e il Patrono di Terni.

Dulcis in fundo, sulla scia degli incontri intorno alla vita di Valentino, ulteriori studi e ricerche, ma dal sapore nuovo: studi del territorio che genereranno progetti, gli unici validi, anche per stigmatizzare e, se possibile, relegare nel dimenticatoio quei tanti eventi che vedo fiorire, pensati a pene di segugio, che non solo niente hanno a che vedere con il nostro territorio, ma potrebbero, nella loro allegra stupidità e cafonaggine, andar bene per qualsiasi paesello incolto dell’orbe terracqueo. Ringrazio sentitamente, fin da ora, i coltissimi compagni di viaggio: Edoardo D’Angelo, Paolo Leonelli, Stefano Lupi, Sergio Marigliani, Rosella Mastodonti, Benito Montesi, Loretta Santini, Adalberto Sisalli, Enrico Squazzini, Miro Virili che ne costituiscono il nucleo fondatore.

Non fidatevi di me, dunque, perché credo ancora a Babbo Natale, all’Anno Nuovo, alla Befana. Perché mi impegno, insieme a tanti altri, generosamente e disinteressatamente (dovrebbe essere regola comune a tutti i cittadini), per realizzare una nuova Terni, nei cuori e nei progetti. Sono sicuro che, con l’unione dei generosi e dei capaci, potremo fare di Terni la città capitale dei diritti umani, della cultura, della dignità, dell’armonia e del sorriso.
Venite con noi, uomini sani amanti della città, un generoso ed affettuoso abbraccio ci sommergerà.

Giampiero Raspetti

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