MURALES A TERNI PER UNA CITTÀ PIÙ COLORATA E INCLUSIVA

Siamo abituati a girare per la città immersi nei propri pensieri, preoccupati dalle mille cose da portare a termine nell’arco della giornata, non accorgendoci spesso di ciò che ci circonda, anche se vicino abbiamo muri, edifici e strutture decorati da colori sgargianti, forme bizzarre e scritte dalle forme cubitali. Eppure i cosiddetti “murales” stanno letteralmente invadendo la città di Terni. Ciò anche grazie al gemellaggio con la città francese di Saint Ouen, che ha consentito di ospitare nella nostra provincia tre artisti d’oltralpe: Caroline Derveaux, Sto e Alex Pariss. La prima artista ad aver fatto tappa a Terni è stato Caroline Derveaux, che nel 2020 ha portato il tema della rinascita e della rigenerazione, riallacciandosi ai lasciti dei due anni della pandemia causata dal covid-19. L’artista ha realizzato l’opera “Renaissance” in via Castelli e “Naissance” in via Giotto. Subito si nota l’esplosione di colori caldi, che vogliono rispondere ai desideri e alle speranze espresse dai cittadini che Caroline ha potuto incontrare direttamente a Terni. All’interno ci sono elementi della città che hanno colpito l’artista come la chiesa di San Francesco e il torchio metallico. Nel 2021 è stata la volta di Sto, il quale, in Largo Elia Passavanti, ha realizzato l’opera di street art denominata “Révolution”. Rivoluzione in due sensi: femminista, rappresentata dalle due figure mitologiche, Minerva, dea della guerra e Diana, dea della natura e rivoluzione ecologica in quanto i colori utilizzati sono composti da vernici sostenibili, che hanno la peculiarità di ridurre l’inquinamento dell’aria.

Per l’edizione 2022 il vincitore è stato Alex Pariss che ha dipinto “Il sole allo zenit” negli spazi della “Prua sul Nera”, nella zona di Via Carrara/ Luigi Campofregoso. L’opera propone l’immagine di un sole che sorge nel cielo per richiamare il concetto di “Horizon” cioè l’orizzonte sospeso tra visibile e invisibile in cui si muovono gli artisti, ma anche la linea tra l’immaginabile e l’inimmaginabile. Ma i murales non derivano solo dal gemellaggio con Saint Ouen. Altri artisti sono giunti a Terni per donare la loro arte alla nostra città. È il caso dello street artist internazionale Uno. Con “Ornato Disegnato 05100”, situato in Via Cassian Bon, Uno ha riprodotto sul muro un drappo che ricorda l’epoca storica dell’arco di San Lorenzo, insieme ad elementi caratteristici di Terni come il comune, il fiume Nera, le Cascate delle Marmore e l’acciaio. Un’altra artista da non dimenticare è sicuramente Mp5, illustratrice e fumettista di Roma, che all’altezza di 18 metri ha realizzato, in via Alceo Massarucci “Save our souls”.
Si nota un grande mare dal quale affiora o forse affonda una statua con lo sguardo rivolto verso l’infinito, a simboleggiare sia il destino della cultura, sia dell’intera comunità, in lotta tra la scelta di perire o reagire alle onde che si infrangono contro di loro. Anche se spesso vengono mosse critiche ai murales, visti come “imbratti, sporcizia”, queste opere artistiche hanno la capacità di dare nuova vita ad un luogo, che sia un quartiere abbandonato, una struttura decadente o un posto dimenticato. Inoltre, ogni realizzazione porta con se un valore implicito o esplicito, che consente al turista, al visitatore, al cittadino di immergersi nella figurazione e trarci una propria “fuga”, un “orizzonte” verso cui porre il suo sguardo, proprio come quella linea rappresentata dal francese Alex Pariss con “Il sole allo zenit”. Non resta allora che girare per la città alla ricerca di altre opere da ammirare a cielo aperto.

Elena Cecconelli

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