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Medicina d’Urgenza – Terni

AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA DI TERNI

Il progetto di riorganizzazione avviato dall’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni nel triennio 2016-2018 è partito da una analisi dell’accesso dei pazienti in Pronto Soccorso, uno dei punti a maggiore criticità di tutti gli ospedali. Negli ultimi anni il costante aumento dei pazienti anziani, affetti da patologie multiple prevalentemente cronicizzate o in fase di riacutizzazione, ha indotto un progressivo aumento del numero dei ricoveri, un prolungamento delle degenze e, inevitabilmente, un sovraffollamento dei reparti con la necessità di ricorrere spesso a posti letto sovrannumerari (in corridoio o in appoggio in altri reparti). Dalla necessità di comprendere le cause del fenomeno del sovraffollamento è stato quindi pensato un nuovo modello organizzativo capace di aumentare l’appropriatezza dei ricoveri.

Il nuovo modello organizzativo adottato ha superato la modalità di collocazione del paziente esclusivamente con il criterio del letto libero, indirizzando i pazienti verso le competenze specialistiche delle cliniche in base alle problematiche presentate al momento del ricovero. Inoltre, ha creato una maggiore capacità di presa in carico del malato da parte del Pronto Soccorso (PS), con la possibilità di gestire alcuni pazienti in Osservazione Breve Intensiva (OBI). Nel caso in cui la patologia di accesso, dopo la prima gestione, abbia caratteristiche definite per cui non esistono dubbi interpretativi, il paziente viene collocato direttamente nell’unità operativa specialistica di secondo livello più appropriata (es. un paziente con infarto acuto del miocardio viene ricoverato in ambito cardiologico). Mentre i pazienti non dimissibili, in quanto presentano una condizione ancora non chiara o particolarmente instabile, vengono ricoverati in Medicina di Urgenza, che li gestisce con procedure specifiche e rapide, fungendo da vero filtro selettivo per l’accesso ad altri reparti specialistici.

La struttura semplice dipartimentale di Medicina di Urgenza fa parte del Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) diretto dal dott. Amilcare Parisi, insieme alle strutture di Pronto Soccorso/OBI, con cui è in integrazione operativa costante, Anestesia e Rianimazione e Chirurgia digestiva e d’Urgenza.

La nuova Medicina di Urgenza

La Medicina d’Urgenza (definita specialistica di primo livello) gestisce pazienti che necessitano di una diagnostica e di un trattamento intensivo con tempi di degenza non superiori di norma alle 72 ore. Si caratterizza per la sua multidisciplinarietà e per l’alta criticità dei pazienti ricoverati e svolge una importante azione di filtro verso i reparti specialistici (le cosiddette specialistiche di secondo livello).
Il reparto di degenza comprende 39 posti letto, di cui quattro forniti di monitoraggio dei parametri vitali.
Ad essa accedono dal Pronto Soccorso, in base a percorsi ben definiti, varie tipologie di pazienti:

  • pazienti acuti che hanno necessità di monitoraggio e terapia a breve termine di intensità superiore a quella normalmente disponibile presso una normale OBI
  • pazienti non acuti, ma con indicazione ad un veloce screening per l’identificazione di possibili patologie a rischio di complicazioni nel breve termine
  • pazienti che non si possono dimettere immediatamente dal Pronto Soccorso per la necessità di una terapia sintomatica o di un’osservazione prolungata, ma che potenzialmente possono risolvere la fase di acuzie con una degenza breve, non superiore alle 72 ore.

Le condizioni

Le condizioni che determinano comunemente il ricovero in Medicina d’Urgenza sono: tutti i tipi di dolore da cause non definite (compreso dolore toracico e addominale), febbre di natura da definire, cefalea, alterazioni dello stato di coscienza, sanguinamenti acuti, patologie dell’apparato digerente e respiratorio non meglio definite, aritmie, sepsi, shock, coma, sincope, disturbi dell’apparato urinario, disturbi dell’equilibrio, alterazioni degli esami di laboratorio, traumi.

Dopo la stabilizzazione clinica il paziente a maggiore complessità viene trasferito in altro ambito specialistico per il completamento del percorso diagnostico ed il trattamento. Importante la stretta collaborazione con la struttura di Geriatria in considerazione della sempre più elevata percentuale di pazienti sopra gli 80 anni. Il paziente viene seguito dalla documentazione clinica prodotta fino al momento del trasferimento, attualmente operazione facilitata dalla completa informatizzazione della cartella cinica.

Percorsi diagnostici

La necessità di accelerare l’inquadramento clinico del paziente e la sua stabilizzazione ha richiesto la definizione di percorsi diagnostici specifici anche con gli altri servizi aziendali, in particolare con la diagnostica per immagini e le attività ambulatoriali specialistiche. La Medicina d’Urgenza si avvale delle diagnostiche dedicate alle emergenze di pronto soccorso.

La gestione del paziente

Dalla Medicina d’Urgenza il paziente può essere trasferito in un reparto specialistico o dimesso. Le dimissioni dalla Medicina d’Urgenza possono essere:

  • Dimissioni a domicilio.
  • Dimissioni Protette con attivazione immediata del distretto sanitario di appartenenza (Assistenza Domiciliare Integrata, Assistenza Domiciliare Protetta) o prosecuzione dell’iter diagnostico ambulatoriale.
  • Dimissioni in residenza sanitaria assistita protetta (RSA, RP, Hospice…) oppure verso la Lungo Degenza Post Acuzie (LDPA) all’interno della stessa struttura ospedaliera.

Attività ambulatoriali:

  • Ambulatorio delle dimissioni protette, il cui fine è rivalutare con attenzione e precisione i pazienti dimessi senza aver completato l’iter diagnostico e fornire una relazione clinica conclusiva. Questo ambulatorio è svolto da tutti i medici del reparto e gestito in maniera diretta dalla struttura.
  • Ambulatorio di Angiologia, Ecocolordoppler, svolto dalla dott.ssa Ascani, che eroga circa 2000 prestazioni/anno per pazienti ricoverati presso altre strutture e per pazienti esterni che giungono attraverso prenotazione CUP.
  • Ambulatorio di Endocrinologia, svolto dal mese di ottobre 2018 dal dott. Roberto Macaluso, che eroga visite specialistiche in post-ricovero e per pazienti esterni (accesso tramite CUP)

Risultati

A distanza di circa un anno dall’applicazione di questo nuovo modello organizzativo si è potuto osservare un netto miglioramento della programmazione ospedaliera, una ridistribuzione dei ricoveri, una riduzione dei posti letto soprannumerari (letti in corridoio o in appoggio in altri reparti per l’area medica), una canalizzazione dei pazienti verso le specialistiche più appropriate e in generale, quindi, una migliore appropriatezza dei ricoveri. Sono aumentate la percentuale dei ricoveri ad alta specialità, di provenienza anche extraregionale, e l’attività specialistica ambulatoriale. Anche l’ambiente chirurgico ne ha beneficiato in quanto, non essendo più intasato dagli appoggi, è stato possibile programmare meglio l’attività operatoria. Le cliniche infine hanno potuto dedicarsi in maniera più accurata ai casi più complessi.

ÉQUIPE

Direttrice: dr.ssa Alessandra Ascani
Dirigenti medici: Mauro Barabani, Roberto Macaluso, Francesca Pinoca, Elisabetta Atteo
Sono state avviate le procedure per il completamento dell’organico di altre 4 unità, al fine di garantire una guardia medica H 24.
P.O. Dipartimento Emergenza Urgenza (DEA): Valerio Di Nardo
Coordinatore infermieristico: Emanuele Orlandi
Personale infermieristico: Maria Elena Azzizzi, Roberta Brozzi, Leonardo Carletti, Claudia Carozzi, Elisabetta Cenci, Fabio Costabile, Allegra De Felice, Carolina De Sanctis, Adriana Della Nebbia, Mariangela Garganese, Michel Giampietro, Sara Nannini, Arianna Pettorossi, Mirco Paoletti, Francesca Pecoraro, Patrizia Russo, Michela Sabbatucci, Maria Teresa Stamipiggioni, Nicola Stoppini, Nadia Tordoni, Martina Ricci, Wioletta Wilgoka
Personale OSS: Patrizia Amati, Armando Bartiromo, Graziana Boria, Luca Cariani, Emilia Cosentino, Pamela Orlandi, Debora Testa.

Redazione:
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