MARIO UMBERTO BORZACCHINI

“DOVE POSA IL TEMPO E COMINCIA INEFFABILE L’ETERNO”

Ogni volta che entro nel cimitero di Terni e sulla destra ammiro la tomba Mario
Umberto Borzacchini sono felicemente stupito e ammirato della bellezza e
il grande valore artistico e culturale di questa opera che esprime appieno
i valori del futurismo. Ne ho parlato con l’amico Prof. Paolo Cicchini che si
è cimentato nell’allegato intervento, condividendo la mia positiva posizione
critica e valutandone con me l’eccezionalità non solo locale ma internazionale
e pertanto con grande piacere che la sottoponiamo all’attenzione dei colti
lettori della pagina.

Paolo Leonelli

 

Poco dopo l’ingresso monumentale, addossata al muro che segna un lato del vialone principale del Cimitero, c’è la tomba di Mario Umberto Borzacchini, il campione automobilistico ternano morto, in un incidente stradale, a Monza, il 10 settembre 1933, durante le prove del Gran Premio.
Un monumento funebre che pure nella fissità del marmo, illude d’una parvenza di movimento, come di corsa spezzata all’improvviso o di sferzare di vento che percorra di brividi la pietra. Tutto ha un andamento verticale… Tronchi di circuito –risolti nell’essenzialità di una semplificata geometria– scivolano da un’altezza che suggerisce una
sensazione di vertigine, come accadeva in quegli anni, davanti a certi quadri di Orneore Metelli (“Rientra la processione“, “Processione“, “Passaggio a livello“, “Dall’alto“ ) imparentati in qualche modo con l’aeropittura di Gerardo Dottori.
Le linee si spezzano ad un tratto e s’affacciano il vuoto e la morte in luogo del traguardo cercato dal Campione.
Al centro del sepolcro, un cilindro sormontato da un tronco di cono, funge da supporto al busto di pietra di Mario Umberto Borzacchini. Un ritratto emblematico…, ruotata la testa di tre quarti rispetto alla posizione frontale dell’osservatore e ammiccante, quasi un invito al passante a volgere lo sguardo al ritaglio di strada che si inerpica tra due sponde di pietra –crestate, in cima, come i denti di una cremagliera– fino al mostrarsi improvviso di una Croce, dove posa il Tempo e comincia ineffabile l’Eterno.

Paolo Cicchini

 

 

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