L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE E LA LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI RAZZIALI IN MOSTRA AL CAOS

In occasione dell’esposizione dal titolo “e Ragazze del Bauhaus e il caso Margarete Heymann” contenente 150 opere in maggioranza ceramiche, oggetti in metallo e tessuti dell’epoca e riedizioni dei maestri della scuola Bauhaus nel polo museale del Centro Arti Opificio Siri (Caos) di Terni si celebra una delle prime donne iscritte ad una scuola d’arte, Margarete Heymann.

Partendo dalla scuola ovvero la “Bauhaus” fu una delle prime scuole d’arte e design a includere le donne. Siamo in Germania nel 1919 nel contesto storico-culturale della Repubblica di Weimar. «Non ci deve essere alcuna differenza tra il sesso più bello e quello più forte» sosteneva, infatti, Walter Gropius, uno dei fondatori del Bauhaus. Ma non fu solamente una scuola, rappresentò anche il punto di riferimento per molti movimenti d’innovazione legati al design, all’architettura razionalista e al funzionalismo, appartenenti al movimento moderno.

Di queste tendenze innovatrici si fece portavoce e promotrice Margarete Heymann, un’artista ceramica tedesca di origine ebraica. Dopo la morte del marito, caduto in un incidente stradale, Margarete Heymann portò coraggiosamente avanti l’importante azienda di produzione di ceramiche, la “Haël Workshops for Artistic Ceramics” sfidando tutti i preconcetti sul ruolo della donna nella società del tempo. Ebrea di nascita, Margarete Heymann, non tardò ad attirare attacchi personali da parte dei nazisti, fortemente attratti dall’importanza dell’azienda che lei gestiva. Dopo la crisi economica del 1929, Margarete Heymann fu costretta a cedere l’azienda nei primi anni Trenta. Anche perché venne nuovamente attaccata dai nazisti con un articolo, uscito sulla rivista “Der Angriff”(L’assalto) nel 1935, intitolato “La ceramica ebraica nella camera degli orrori”. Nell’articolo si confrontavano le ceramiche d’avanguardia della Heymann con quelle della ceramista Hedwig Bollhagen.

Solo dopo tali attacchi, Margerete Heymann fu convinta a cedere la propria azienda a prezzi da liquidazione, per passarla proprio nelle mani di Hedwig Bollhagen, la quale non si fece alcuno scrupolo ad utilizzare i disegni e le idee di Margarete Heymann, soprattutto per risollevare le sorti della fabbrica, consapevole del fatto che queste linee innovative venivano molto più apprezzate dal pubblico. Anche in seguito, la Bollhagen continuò ad utilizzare lo stile Bauhaus per continuare ad avere successo. Per questo motivo, dopo la sua morte, venne celebrata come una grande designer e le venne dedicato un museo.

La vendita forzata dell’azienda era stata a tutti gli effetti una arianizzazione, ovvero l’atto con cui i nazisti espropriavano le aziende agli ebrei. Margarete Heymann intanto aveva trovato riparo a Londra, dove provò ad aprire un’azienda analoga senza riscuotere lo stesso successo avuto in Germania e la sua attività cadde nel dimenticatoio.
Ancora oggi quest’artista aspetta che i propri meriti artistici vengano pienamente riconosciuti.

La mostra del Caos si inserisce proprio in quest’ottica: riscoprire, da un lato, l’importanza del ruolo delle donne nel Bauhaus, dal momento che essendo la prima scuola d’arte aperta alle donne, fu presa d’assalto da tante ragazze desiderose di innovazione e di opportunità in una società ancora oppressa da una forte impronta patriarcale. Dall’altro vuole essere un tributo e un atto moralmente dovuto per riscattare un’artista ingiustamente emarginata a causa di discriminazioni razziali.

Per ciò che concerne l’esposizione è a cura di Carlo Terrosi, presidente della Cooperativa Le Macchine Celibi, con la consulenza scientifica di Roberto Terrosi, ex docente di estetica all’Università di Sendai. La mostra si compone inoltre, saranno esposte alcune litografie di Vasilij Kandinskij che sono parte della collezione permanente del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice.

La mostra rimarrà visitabile dal 20 aprile al 1° dicembre, dal giovedì alla domenica, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00. Il costo del biglietto intero è di 10,00 euro, per gli studenti fino a 18 anni è di 8,00 euro, per i gruppi di studenti superiori a 10 è di 5,00 euro a persona.

Elena Cecconelli