La rivoluzione green degli aeroporti

airport green

È noto che il traffico aereo abbia un grosso impatto ambientale e quando si parla di cambiamento climatico non si può fare a meno di pensare a quanto inquinino anche gli aeroporti. È per questo motivo che quest’ultimi, già da un decennio circa, stanno cercando di diventare sempre più green.

L’agenda 2030 delle Nazioni Unite offre al settore dell’aviazione, e nello specifico agli aeroporti, significative opportunità di sviluppo. La sfida è chiaramente quella della sostenibilità ambientale che porta man mano a grandi e piccole rivoluzioni circa la progettazione, la costruzione e la manutenzione delle strutture e delle infrastrutture, impattando anche sulle procedure in essere. Multidisciplinarietà, innovazione e sostenibilità, sono i punti principali su cui agire per efficientare il processo, con ricadute dirette sulle soluzioni architettoniche ed ingegneristiche. Gli esperti parlano di “integrazione territoriale” e “responsabilità ambientale”.

Si stima che siano circa 60 milioni gli occupati globalmente nel mercato, 650 miliardi di dollari di fatturato, 2% le emissioni di gas definite come “climalteranti”, e una vorace domanda energetica sempre crescente.

Per gli aspetti ingegneristici e di sostenibilità, si parla di vetrate elettrocromiche che riducono i consumi energetici, composti cementizi studiati per ridurre l’impronta ecologica degli edifici, sistemi di alimentazione per la completa elettrizzazione della flotta dei veicoli per i servizi di terra degli operatori aeroportuali, piani per la gestione delle acque meteoriche che tengano conto di eventi estremi anche a causa dei cambiamenti climatici, connessione integrata con i mezzi pubblici di accesso all’aeroporto, incremento della produzione di energia sostenibile all’interno dello stesso aeroporto, etc.

Un ottimo esempio di quanto sta avvenendo in questa direzione, è rappresentato dall’aeroporto di Fiumicino che è stato il primo aeroporto in Europa ad ottenere la massima certificazione Aca 4+ (Airport Carbon Certification) in materia di abbattimento di emissioni di gas serra, e il primo aeroporto al mondo a collocare un Sustainability-Linked Bond (titoli obbligazionari collegati a obiettivi di sostenibilità prestabiliti) a conferma della serietà dell’impegno preso sul fronte della sostenibilità, il tutto costantemente monitorato da certificatori indipendenti.

Negli ultimi due anni gli aeroporti di Roma (Fiumicino e Ciampino) hanno risparmiato milioni di chilowattora di energia elettrica, corrispondenti a più di 77 mila tonnellate di anidride carbonica. Entrambi sono dotati di un depuratore biologico per il trattamento delle acque reflue aeroportuali. Ovviamente, un’attenzione particolare è rivolta al trattamento dei rifiuti. Nel 2018 sono stati avviati gli impianti e il recupero dei rifiuti prodotti è dell’86%. Un’altra innovazione è un14 impianto di compostaggio destinato a trattare la frazione organica prodotta dagli scarti che provengono da tutti i negozi e i ristoranti presenti in aeroporto. Grazie a tutto questo l’aeroporto ha appunto ricevuto la certificazione di Airport Carbon Accreditation con il livello di Carbon Neutrality, ovvero neutralità climatica e molti altri (a cominciare da Ciampino e Malpensa in Italia) stanno seguendo la stessa strada. 

Alessia Melasecche
alessia.melasecche@libero.it

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