In Cina si citofona al caro estinto

Nella Cina Meridionale c’è stato un rapido spopolamento delle campagne a favore dei centri urbani, le città si sono estese fino ad accogliere milioni di persone, il problema degli alloggi è stato affrontato costruendo enormi condomini-alveare, sfruttando ogni metro quadrato disponibile, con effetti a volte surreali, come a Chongqing, città abitata da oltre 32 milioni di persone, dove una linea della metropolitana attraversa un edificio, con tanto di stazione, tra il quinto e il sesto piano (ma nessun inquilino si è mai lamentato per il rumore…).
Anche i cimiteri sono stati ripensati per rispondere al sovraffollamento: la cremazione è obbligatoria e le ceneri vengono disposte in piccoli loculi alloggiati in strutture simili ai condomini, alcuni si trovano talmente in alto che è impossibile raggiungerli, ma tanto i parenti non possono recarsi direttamente al loculo, quando vanno in visita al cimitero entrano in una sala d’attesa dove c’è un videocitofono, compongono il numero del loculo e vedono comparire la foto del defunto, poi alzano la cornetta e ascoltano la sua voce registrata.

Capita anche che, in alcune municipalità con una densità di popolazione elevatissima, non sia possibile trovare neanche un loculo per riporre le ceneri. La risposta dell’amministrazione alla crisi delle tombe è stata la sepoltura in mare: gruppi di persone che hanno subito un lutto si imbarcano su un traghetto portando con sé l’urna, quando giungono in alto mare disperdono le ceneri e quando vogliono rendere visita al defunto e gettare un fiore in acqua, il traghetto li riporta nel punto esatto.

In tutte le culture i riti funebri servono a propiziare il viaggio dell’anima nell’aldilà, si bruciano sostanze per ingraziare la divinità o si offre al defunto tutto l’occorrente per il viaggio nell’oltretomba, il che serve anche ad assicurarsi che il morto non torni tra i vivi perché ha smarrito la strada o per riprendersi qualcosa gli è appartenuto. Ancora oggi sopravvive questa antica usanza, c’è infatti chi mette nella bara oggetti preziosi a cui il defunto teneva molto e spesso è proprio per la presenza di questi gioielli che alcuni operatori funebri, al momento di chiudere la bara, sollecitano i parenti a uscire dalla stanza “perché è meglio non assistere a questa fase”.

Nella Cina Meridionale si usa invece bruciare dei ritagli di carta che riproducono il denaro e l’iphone che possedeva in vita il caro estinto, così che l’anima possa usare i primi per corrompere la burocrazia celeste e il secondo per restare in contatto con i vivi.

Insomma, chi fatica a trovare un alloggio in vita, fatica a trovare posto anche da morto, chi è vissuto in un palazzo affollato, anche dopo si ritrova in un cimitero che sembra il magazzino di un grossista, chi ha passato la vita a pagare mazzette ai burocrati, dovrà pagare un obolo anche al Caronte dagli occhi a mandorla… d’altra parte non è che il nostro Purgatorio fosse così diverso.

Francesco Patrizi

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.