CHIRURGIA DELLA MANO… UNA STORIA CHE CONTINUA

AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA DI TERNI

Quando una lesione o una malattia colpiscono la mano o il polso, lo stretto e delicato rapporto che unisce tutti gli elementi che li compongono (stiamo parlando di un insieme armonico di ossa, legamenti, muscoli, tendini, nervi e vasi sanguigni) viene pregiudicato, compromettendone la raffinata funzionalità.

Proprio per rispondere all’esigenza di trattare al meglio e nella maniera più appropriata la complessità del ‘segmento’ mano, si è sviluppata la branca superspecialistica della Chirurgia della Mano.

Si tratta di una disciplina in continua evoluzione, che fonde esperienze di chirurgia ortopedica con i concetti della chirurgia plastica, ricostruttiva e soprattutto delle tecniche Microchirurgiche. 

Le innovazioni tecnologiche e le continue ricerche in questo campo, hanno permesso di realizzare nuove metodiche e nuovi device per affrontare in maniera sempre più attuale le numerose patologie che afferiscono al polso e alla mano.

La storia della Chirurgia Della Mano a Terni ha origini lontane, infatti l’avvio del Reparto al “Santa Maria” risale al novembre del 2005 e allora rappresentava la continuazione e l’evoluzione dell’attività iniziata oltre 20 anni prima presso la Clinica Ortopedica di Perugia, dal Professor Maurizio Altissimi e dal Dr. Antonio Azzarà.

Dopo quasi 18 anni di attività, la Struttura Complessa di Chirurgia della Mano di Terni si conferma oggi come uno dei pochi Centri Nazionali accreditati SICM (Società Italiana di Chirurgia della Mano) che in tutto il territorio nazionale sono soltanto 16.

Essa non solo è centro di riferimento regionale per i reimpianti microchirurgici, ma rappresenta anche l’unica struttura specialistica di Chirurgia Della Mano per il centro Italia. Basti pensare che reparti assimilabili si trovano a Firenze, andando verso Nord, oppure a Napoli, in direzione Sud. 

Lo scorso mese di giugno, per pensionamento, ha lasciato l’ospedale di Terni il precedente responsabile del servizio, Dott. Antonio Azzarà. 

Al suo posto è subentrato il Dott. Luca Braghiroli con incarico di facente funzioni.

Lo stesso, da sempre al fianco del Prof. Altissimi prima e del Dott. Azzarà poi, potrà così garantire la continuazione della tradizione della Chirurgia della Mano e della Microchirurgia del nosocomio cittadino.

L’equipe del reparto è al momento composta dal responsabile, Dott. Braghiroli e dai colleghi, Dott. Lorenzo Bocchino,
Dott. Giuseppe Mosillo e Dott.ssa Elisabetta Frassinella. E’intenzione della Direzione Aziendale investire in questo centro di eccellenza, al fine di mantenerne l’elevato standard sia in termini di quantità che di qualità erogate.

Il personale specializzato, infatti, affronta quotidianamente le patologie del polso e della mano sia in regime elettivo che di urgenza.

Tra le affezioni più frequenti di tali distretti si ricordano: le compressioni nervose periferiche (famose la Sindrome del tunnel carpale e del tunnel ulnare), l’artrosi primaria e secondaria (rizoartrosi, artrosi di polso), le tenosinoviti (fra le più note il Dequervain ed il dito a scatto),le tendinopatie (gomito del tennista e del golfista), l’artrite reumatoide e le malformazioni congenite della mano.

In merito alla gestione della patologia degenerativa artrosica ed alle lesioni legamentose è stata recentemente completata l’acquisizione della strumentazione artroscopica per il polso. 

Questa strumentazione ci mette a disposizione una tecnica diagnostica ed interventistica mini invasiva che consente di eseguire valutazioni estremamente accurate di lesioni della cartilagine e dei legamenti del polso, attraverso la visualizzazione diretta delle strutture esaminate, con una accuratezza inavvicinabile dalle metodiche RMN o TAC. 

In questo modo è possibile effettuare delle diagnosi precise, consentendo di scegliere in maniera altrettanto precisa il miglior percorso terapeutico.

Grandissimo spazio è poi dedicato a tutta la patologia traumatica (fratture della mano e del polso, lesioni dei nervi periferici dell’arto superiore ed inferiore).

È nell’ambito della traumatologia che rientra la sezione dedicata ai reimpianti e ricostruzioni di dita, mani e polsi. 

Grazie alla Microchirurgia, infatti, è molte volte possibile riparare o ricostruire molteplici lesioni vascolo/nervose. 

L’utilizzo del microscopio operatorio necessita di competenza altamente sofisticate, infatti si lavora con ingrandimenti di 10/12 volte rispetto all’occhio nudo: per fare un esempio, le suture si eseguono con fili di diametro medio della metà di un capello! La delicatezza richiesta al microscopio è indispensabile quando si devono manipolare strutture come vasi e fasci nervosi. 

Nella pratica, ad un operaio che tempo fa aveva perso pollice ed indice, (con il primo dei due non recuperabile causa schiacciamento), queste competenze hanno reso possibile la “pollicizzazione”, cioè il trasferimento dell’indice sul primo raggio, ripristinando così l’indispensabile funzione di “pinza” degli oggetti. 

Una grande opportunità questa, che può offrire solo un centro Nazionale con servizio di reperibilità h. 24, 365 all’anno, come assicurato qui al  Santa Maria.

La maggior parte degli interventi chirurgici d’elezione vengono eseguiti in regime di ricovero a ciclo breve (Day Surgery) per limitare al minimo indispensabile il peso legato all’ospedalizzazione. 

Parallelamente a quello descritto, esiste poi un consolidato percorso di Chirurgia Ambulatoriale (cioè privo di ricovero) per le procedure di minore impegno e che vengono eseguite in anestesia locale.

L’attività della Struttura Complessa di Chirurgia della Mano e Microchirurgia si svolge tutti i giorni, compreso il sabato.

 Le procedure chirurgiche eseguite ammontano ad un totale di circa 800 interventi di attività programmata all’anno, oltre a quella eseguita in emergenza/urgenza per accettazione diretta del Pronto Soccorso. 

La provenienza dei pazienti operati risulta essere nel 40% dei casi della provincia di Terni, nel 33% della provincia di Perugia e per il restante 27% dalle limitrofe regioni Lazio ed Abruzzo. 

Da ultimo si deve anche ricordare che, oltre a quella chirurgica esiste una considerevole attività ambulatoriale consistente in prime visite e controlli, che arriva invece a sfiorare la cifra delle 5000 prestazioni all’anno.

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