A cosa serve la “carta di identità” del tumore?

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Sebbene si parli comunemente di tumore al seno, è bene sottolineare che i tumori al seno non sono tutti uguali e che si distinguono tra loro per morfologia, biologia e anche per risposta alle terapie.

Sono diversi gli elementi che contribuiscono a caratterizzare ogni singolo carcinoma mammario; aspetti che da soli non sono sufficienti a definire una strategia terapeutica, ma che vanno considerati tutti insieme al fine di indirizzare la paziente verso la terapia più appropriata al suo caso.

Grazie al lavoro del patologo, che stila il referto istologico, è possibile costruire una vera e propria “carta di identità” di ogni singolo tumore.

“Dai frammenti tissutali della paziente che analizziamo in laboratorio attraverso il microscopio, possiamo estrarre informazioni fondamentali per effettuare la diagnosi e stabilire poi la cura più appropriata per ogni paziente.

Il nostro obiettivo è compilare una carta di identità del tumore così da conoscerne la biologia e il comportamento, fornire una precisa indicazione terapeutica e -laddove possibile- anche un’idea rispetto alla risposta del tumore alla terapia. La terapia sarà così mirata e individualizzata. La carta di identità ci permette di sapere chi è il tumore, come possiamo attaccarlo e come dobbiamo proteggerci”, spiega il patologo.

Per questo motivo è necessario ottenere materiale istologico attraverso un prelievo micro bioptico, eseguito con guida stereotassica (Mammotome) o ecografica (tru cut).
E sarà compito del radiologo stabilire quali saranno le lesioni da sottoporre a biopsia e la modalità da utilizzare.

Dott.ssa Lorella Fioriti
Specialista in Radiodiagnostica, Ecografia,
Mammografia e Tomosintesi Mammaria

www.lorellafioriti.com

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